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Cronaca Centro / Via Fra' Giocondo

Grave lutto nel mondo dell'architettura trevigiana: morto a 94 anni Roberto Fontana

Il noto architetto, oltre che stimato pittore, è spirato al Ca' Foncello. Tra le sue opere la Camera di Commercio di Treviso, l'ex Da Vinci e l'ingresso dell'ospedale

Nella giornata di sabato, all’ospedale Ca' Foncello di Treviso, è mancato a 94 anni Roberto Fontana, notissimo architetto che ha scritto una pagina fondamentale della storia del capoluogo. Nato a Oderzo ma storicamente residente a Frà Giocondo, e figlio del preside del Liceo Canova, Fontana è uno degli ultimi testimoni della grande architettura trevigiana. Sue le grandi opere come la Camera di Commercio e il Ginnasio nel 1954 (l'ex Liceo Da Vinci ora Linguisitico), entrambi costruiti insieme al collega Corrado Fontebasso e il Tribunale. A queste si aggiungono poi molte altre opere, tra cui: la vittoria nel 1956 del concorso nazionale per progettisti INA CASA; la realizzazione della sede delle Industrie F.A.R.T. nel 1960; nel 1971 l'ingresso dell'ospedale Generale S.Maria dei Battuti (ora Ca' Foncello) ed il restauro delle Canoniche vecchie della Cattedrale del Duomo di Treviso.

Laureatosi in architettura all'Università IUAV di Venezia nel 1949, l'anno successivo arriva subito l'iscrizione all'Ordine degli Architetti di Treviso, ispirò i suoi progetti alle architetture di Le Corbusier, Gropius, Mies Van der Rohe e Wright. Una vita di successi quella di Fontana, tanto che nel 2007 ha ricevuto il Premio alla professione "San Liberio" per aver "contribuito alla rinascita della città" nel secondo dopoguerra.

Nel 2017 il Comune gli aveva anche dedicato una grande mostra coi disegni di tutte le sue grandi opere. Parallelamente al lavoro di architetto, Roberto Fontana ha dedicato oltre 40 anni alla pittura. I suoi dipinti si dividono in due generi specifici: paesaggio e ritratto. I paesaggi sono ariosi e avvolti da una luce iridescente che li immerge in una dimensione metafisica. Nei ritratti, invece, il colore si timbra di toni carichi e ogni elemento diviene degno di nota. La sua singolare visione del paesaggio trevigiano nasce negli anni Sessanta in stretta relazione con artisti quali Nando Coletti, Carlo De Roberto e Bruno D'Arzino, mentre i suoi quadri sono stati esposti per la prima ed ultima volta alla mostra personale "Roberto Fontana. Arte a Treviso tra il sec. XX e il XXI tra architettura e pittura" a Ca' da Noal nel 2016, oltre all'esposizione "Paesaggi nel tempo. Sguardi diversi" a Casa Robegan nel 2019 insieme ad un altro noto pittore come Antonio Favale e al ceramista Giovanni Lenti.

Persona colta, generosa e illuminata, oltre che personalità eclettica, era a disposizione della Diocesi per la manutenzione del Duomo, progettando persino il Museo diocesano. Fontana lascia un grande vuoto nella comunità, soprattutto nella parrocchia del Duomo dove era attivo, come volontario, e sempre pronto ad aiutare i deboli e a supportare le famiglie bisognose. Vedovo dal 2014 dopo un felice matrimonio con Vittoria Possenti, lascia i molti amici che lo hanno accudito con cura, tra cui Alfredo e Marisa Milossi.

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