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Cronaca Borso del Grappa

É morto il prete che "assolse" Berlusconi: don Giovanni Bellò è tornato alla casa del padre

Si è spento all'età di 85 anni. In molti lo ricordano per essere stato un sacerdote mediatico e politico, spesso provocatore ma in grado di riempire le chiese di fedeli

Solagna piange la scomparsa di don Giovanni Bellò, "sacerdote che stava in mezzo alla gente", come lo descrivono i suoi concittadini nei tanti post comparsi sui social appena diffusa la notizia della morte avvenuta nella mattinata di giovedì. Don Giovanni, presbitero della diocesi di Padova, aveva 85 anni e viveva a Solagna (VI), suo paese natale. Ordinato prete l'8 luglio 1962, venne subito inviato come cooperatore a Valdobbiadene. Quattro anni dopo venne mandato a Quero (BL) con il medesimo incarico. Passò quindi a Piovene e Carrè per diventare poi parroco nel settembre 1975, a Primolano dove rimase sino ai primi anni '90.

Da qui il passaggio a Semonzo del Grappa dove nel gennaio 2019 rinunciò all'incarico di parroco per motivi di età ma rimase come collaboratore della parrocchie di Semonzo, Sant’Eulalia e Liedolo. Nel settembre 2020 si ritirò nella casa di famiglia a Solagna. L'acuirsi dei problemi di salute lo hanno portato al ricovero all'ospedale di Bassano del Grappa dove è spirato. In molti lo ricordano per essere un sacerdote mediatico e politico ma anche capace di riempire le chiese e parlare ai giovani. Tra i gesti che lo fecero passare alla storia ci fu sicuramente la celebrazione di un matrimonio in volo piuttosto che la registrazione dell'omelia che dovrà essere pronunciata il giorno del suo funerale o ancora i suoi interventi in tv a sostegno dell'allora premier Silvio Berlusconi.

Fece infatti discutere la sua frase: "Meglio puttanieri che bestemmiatori" quando Berlusconi finì in quello che venne chiamato poi il Ruby gate. Affermazioni che portarono la diocesi di Padova ad un duro intervento: "Le affermazioni del parroco esprimono un sentire e un pensiero personale, di cui don Giovanni Bellò è pienamente responsabile, ma non corrispondono, né possono essere attribuite al pensiero della Chiesa diocesana di Padova", aveva sottolineato la diocesi padovana. Le esequie saranno celebrate sabato 20 marzo, alle 10, a Solagna e saranno presiedute dal vescovo Claudio Cipolla.

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