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Cronaca

Dramma sulle Tre Cime: soccorritore alpino muore durante un'esercitazione

Sergio Francese, appuntato scelto, è stato fatalmente colpito da un rotore dell'elicottero sul quale stava salendo. A nulla sono valsi i soccorsi dei colleghi

Durante un addestramento congiunto tra il Soccorso alpino e speleologico Veneto e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza sulle Tre Cime di Lavaredo (BL), sabato ha perso la vita l'appuntato scelto, qualifica speciale, Sergio Francese, 55enne appartenente al Stazione Sagf di Cortina d'Ampezzo e al Soccorso alpino di Auronzo. L'incidente è avvenuto durante le fasi di imbarco in hovering sull'elicottero dalla cengia della Piramide, propaggine della Cima Grande. Per motivi ancora al vaglio, al momento di salire il soccorritore è stato urtato dal rotore. Immediato comunque l'intervento dei colleghi presenti sul posto, cui è subentrato il personale medico dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano immediatamente sbarcato in parete. Purtroppo a nulla sono però valsi i tentativi di rianimazione ed è stato solo possibile constatarne il decesso. La salma è stata trasportata a valle a disposizione della magistratura.

Il Soccorso alpino e speleologico Veneto, primo fra tutti il presidente Rodolfo Selenati, si stringe al dolore del figlio e dei familiari di Sergio: «Ti salutiamo con immenso dolore, Sergio. Abbiamo finito da tempo le parole. Ci stringiamo alla tua famiglia». Anche il Ministro dell'Economia e delle Finanze, On. Prof. Roberto Gualtieri, il Ministro dell'interno, Pref. Luciana Lamorgese ed il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, «esprimono il loro profondo cordoglio per la tragica morte del graduato durante l'esercitazione. Analogo sentimento di cordoglio viene rivolto al figlio del militare deceduto». Esprime profondo cordoglio e un forte abbraccio alla famiglia anche Maurizio Dellantonio, presidente nazionale del Soccorso alpino e speleologico.

Infine, a ricordarlo è anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia: «È caduto mentre si esercitava per salvare la vita agli altri, alla sua memoria va tutta la nostra riconoscenza e ammirazione. Nel contempo esprimo la vicinanza mia e dei Veneti ai familiari provati da questo grave lutto ed a tutta la Guardia di Finanza. Oggi si è spezzata ancora una vita di quegli angeli che ogni giorno vegliano sulle nostre montagne e assicurano gli interventi di soccorso, a volte impossibili – prosegue il Governatore – Uno di quell’esercito di uomini e donne della Guardia di Finanza, del Soccorso Alpino, dei reparti specializzati delle altre Forze dell’Ordine, del Suem, dei nostri Alpini e della Protezione Civile. Veri tutori di chi frequenta le nostre montagne, dediti alla tutela del prossimo, senza i quali andar per monti sarebbe molto più rischioso, privo di qualificati interventi nelle difficoltà».

«Come in altre occasioni tragiche – conclude il Presidente – la montagna ha chiesto ancora un eroe. La commozione che proviamo e la riconoscenza che dobbiamo ci inviti tutti a riflettere sul corretto modo di affrontare sentieri e pareti; anche per rispetto di questi professionisti sempre pronti. Non è tollerabile, infatti, che queste persone mettano a repentaglio la loro vita mentre si incontrano incoscienti che giocano a fare l’alpinista in ciabattine, con attrezzatura totalmente inadeguata e senza esperienza e preparazione. L’appuntato scelto Francese, purtroppo, con il suo sacrificio ci ricorda che la montagna è una cosa seria».

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