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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta sul Mose, la lettera del presidente di Confartigianato

Renzo Sartori interviene con uno scritto per commentare l'indagine della Procura di Venezia che ha portato all'arresto di 35 persone

TREVISO - Il presidente di Confartigianato Marca Trevigiana, Renzo Sartori, interviene con una lettera in relazione all'inchiesta della Procura veneziana sul sistema Mose, che ha portato all'arresto di 35 persone tra cui il sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni, e l'assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso. Questo il testo della lettera:

"Mi è difficile far finta di niente, sia come cittadino che come imprenditore presidente di Confartigianato Marca Trevigiana, di fronte al pesante e massiccio intervento della magistratura mercoledì scorso, per le presunte anomalie  riguardanti le opere del Mose. Pur non disponendo di elementi sufficienti per fare commenti nel merito e augurandomi che i giudici facciano presto e bene il loro lavoro, ciò che leggo sui giornali comunque conferma i sospetti di molte imprese, piccole imprese in particolare, che rispettare le regole in questo Paese non paga.

Appare purtroppo evidente che a talune imprese sono stati concessi spazi che altre non hanno. Appare evidente che organi dello Stato che avrebbero dovuto decidere con imparzialità e assicurare il rispetto delle regole, non l’avrebbero fatto, preferendo attività illegali in capo a loro esponenti. I piccoli imprenditori che ho l’onore e l’onere di rappresentare, vivono un grande  disagio e osservano, in un silenzio assordante, come rigidità fiscali e burocratiche loro riservate stridano con le libertà godute da  progetti e aziende complici nel farsi gioco delle regole. Siamo bersagliati da accuse relative ai redditi medi degli imprenditori comparati con i redditi dei lavoratori. Viviamo le difficoltà di una crisi che sta acuendo effetti ed espone persone, imprese, confidi e le stesse banche a perdite dolorose. Abbiamo la sensazione, puntellata da fatti, che non siamo tutti uguali di fronte al fisco il quale appare debole con i forti e duro con i piccoli.

Confartigianato Marca Trevigiana, durante la presidenza del collega Mario Pozza in particolare, non ha mancato di denunciare discriminazioni e assurdità burocratiche. Ma dopo quanto è accaduto occorrono risposte diverse da quelle ottenute nel passato. Occorre abbassare le tasse ed il costo del lavoro, tagliare spese che ogni giorno di più appaiono inutili o ingiuste. Occorrono regole uguali per tutti; occorre una netta separazione tra responsabilità per forma e burocrazia e responsabilità dolose. Occorre rivedere radicalmente le conseguenze per infrazioni informali e piccole infrazioni. Occorre far rispettare le regole degli appalti e i tempi di pagamento  ai fornitori e subfornitori.

Un collega edile, ieri, mi ha detto che un’istituzione pubblica, di cui è creditore, lo ha invitato ad avviare un contenzioso attraverso ingiunzione, perché solo così avrà i soldi in tempi decenti. Il che equivale a pagare un pizzo legale, coinvolgendo Stato contro Stato, per ottenere ciò che comunque gli spetta. Il Presidente del Consiglio ed il Parlamento, fatti i proclami veri o di circostanza che siano, mettano mano a questi problemi, prima che la disaffezione alle regole produca guai ben maggiori".

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