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Cronaca Vittorio Veneto

Alla centrale Enel di Nove la mostra "Guerra di posizione/Guerra di movimento"

Proposta dall'AICS e realizzata in collaborazione con il collezionista Walter Menegon e l’Associazione sintesi&cultura, la mostra sarà inaugurata domenica alle 11

VITTORIO VENETO Sarà la sala macchine della monumentale centrale Enel di Nove di Vittorio Veneto ad ospitare da domenica 27 novembre all’8 dicembre prossimi la Mostra "Guerra di Posizione/Guerra di Movimento”, una testimonianza di circa un centinaio tra fotografie storiche ed alcuni interessanti dipinti della Grande Guerra, selezionati e collocati in un originale percorso di lettura.

Patrocinata dal Comune di Vittorio Veneto, proposta dall’Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport) e realizzata in collaborazione con il collezionista Walter Menegon e l’associazione sintesi&cultura, la rassegna fortemente voluta da Enel in concomitanza con il centenario della Prima Guerra Mondiale e dei 150 anni dell’Istituzione del Comune di Vittorio Veneto, sarà inaugurata domenica 27 novembre alle ore 11.00.

 Si tratta di testimonianze storiche ed artistiche della Grande Guerra provenienti anche da collezionisti privati che hanno, per la prima volta, concesso le altre opere in mostra, un patrimonio normalmente escluso dai circuiti di visita.

L'obiettivo della mostra è far riflettere su un aspetto peculiare della Prima Guerra Mondiale: per fare una "guerra di posizione" è stato, paradossalmente, indispensabile organizzare una vera e propria "guerra di movimento" perché soldati, civili, armi, materiali di ogni genere dovevano continuamente muovere da o per il fronte ogni giorno in cui si è combattuto.

“Così come la Grande Guerra ha richiesto un enorme sforzo organizzativo, così dietro un semplice click dell'interruttore di casa si nasconde un mondo fatto di centrali, linee, uomini - sottolinea Francesco Bernardi, responsabile Enel Hydro Veneto – e dunque si intuisce immediatamente la ragione che ci ha spinti ad ospitare questa mostra in una struttura che è essa stessa storia industriale del nostro Paese. In realtà c’è anche molto altro: le aziende hanno da sempre un ruolo non solo economico ma anche sociale ed etico. Attraverso la rievocazione di un evento storico così drammatico e di grande impatto sulla vita di milioni di persone – aggiunge Bernardi – vogliamo dunque offrire l’occasione per una riflessione sull’importanza di una pacifica convivenza civile”.

La mostra è organizzata in sei sezioni: "La guerra di trincea, un continuo movimento", "L'artiglieria, una questione di movimento", "La ferrovia, la strada per la guerra", "Da Vienna al Piave, con ogni mezzo", "Terra, acqua, aria. I luoghi della guerra" e "Vittorio Veneto, il centro del vortice".

Vengono dunque analizzate innanzitutto le vie di comunicazione, con particolare attenzione allo sviluppo e al ruolo primario svolto nel conflitto dalle ferrovie, senza tralasciare che ad esse si sono correlati i trasporti su gomma, quelli a trazione animale, le teleferiche. L'attenzione è poi stata focalizzata sulle mille necessità che la guerra pone in termini di materiali e risorse umanedi ogni tipo, tutti da spostare in base ad un conflitto che cambia le proprie strategie, la propria geografia e le proprie armi che partecipano a questa "guerra di movimento" spingendo verso soluzioni innovative, come ad esempio i cannoni ferroviari, mai immaginate nelle guerre precedenti.

Un'apposita sezione è dedicata a Vittorio Veneto e al suo ruolo durante l'ultima fase del conflitto, sempre nell'ottica del rapporto tra stasi e movimento: soldati che vanno e che vengono da e per il fronte, il succedersi dei comandi, il passaggio di profughi, prigionieri e feriti da allontanare dal fronte, poi la ritirata degli austriaci e l'arrivo degli italiani. Una città che diventa, dunque, il centro di un vortice.

Queste sezioni, composte complessivamente di circa 90 immagini fotografiche di grande formato, vengono anticipate da una sezione introduttiva. Alcune riproduzioni di dipinti aventi come soggetto la guerra, dall'antichità al Risorgimento, con l'intento di far presente al visitatore che la guerra è sempre stata oggetto di narrazione artistica, affiancati da alcuni oggetti d'uso quotidiano del soldato, esposti come opere d'arte, cioè come oggetti "aventi valori di civiltà".

unnamed-1-38Una seconda parte espone alcuni dipinti della Grande Guerra nati per la fruizione e la memoria familiare: mostrano un altro modo di raccontare la Grande Guerra, raffinato e intriso di intimità. Dipinti di piccolo formato che creano un dialogo con un grande dipinto già del Museo della Battaglia, l’’Attacco di cavalleria’ del Tranquilli, gentilmente concesso in prestito per l’occasione dalla Soprintendenza dei Beni Artistici ed Architettonici e dal Comune di Vittorio Veneto, per meglio comprendere la vivacità e la retorica di questi linguaggi.

La mostra fotografica rimarrà aperta al pubblico, con il supporto dell’Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport), fino a giovedì 8 dicembre, con orario dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 16.00 (giorni feriali) e dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 17.30 (giorni festivi).

Domenica 27 novembre, giorno dell’inaugurazione, alle ore 15.30 e successivamente nei giorni 4 e 8 dicembre, alle ore 11.00 e 15.30, sarà anche possibile visitare la centrale Nove25, grazie alle visite guidate organizzate con la collaborazione di Anse (Associazione Nazionale Seniores Enel) e alla Mostra con l’organizzazione di sintesi&cultura.

Un’esperienza che rappresenterà un vero tuffo nel passato: la Centrale di Nove dove si terrà la mostra risale infatti al 1925 e rappresenta uno dei più bei capolavori di “archeologia industriale” dell’epoca. A Nove si potranno vedere 3 generazioni di centrali: quella costruita nel 1914, della quale rimane solo lo stabile; quella costruita nel 1925, di riserva ma tuttora funzionante, e quella costruita nel 1971 in caverna. La centrale, progettata e realizzata dalla società SADE nel 1925, fa parte della serie di impianti costituenti l’asta Piave - S. Croce. Il fabbricato, con la sua pregevole architettura ed i suoi ampi spazi verdi, è uno degli edifici di maggior pregio in Val Lapisina e rappresenta una splendida cornice per l’evento. Numerose le scolaresche che hanno già prenotato visite didattiche alla Mostra e alla Centrale.

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