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Cronaca

Pubblicazioni neonaziste su Telegram, indagati due trevigiani

Giovedì 17 marzo maxi blitz di Digos e polizia postale di Torino. Perquisizioni in tutta Italia e anche in Germania: denunciati un operaio e un disoccupato residenti nella Marca

Nella mattinata di giovedì 17 marzo 2022 la Digos e la polizia postale di Torino, coordinati dal pm Elisa Pazé, hanno eseguito otto perquisizioni delegate a carico di internauti, sette uomini e una donna, ritenuti responsabili di pubblicazioni che, secondo gli inquirenti, sono da ritenersi di natura nazifascista, razzista ed antisemita sul canale Telegram: "Brudershaft Thule" (ossia 'Fratellanza di Thule') e nel gruppo di discussione 'Meine ehre heiβt treue" ("Il mio onore si chiama lealtà").

Tutti gli indagati sono stati denunciati per i reati di riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Un nono indagato non sarebbe stato denunciato. Due i denunciati residenti nella Marca, si tratta di un operaio e di un disoccupato. Gli altri fermati sono di Alessandria, Brescia, Brindisi, Lodi, Rieti, Torino e della cittadina tedesca di Aalen, dove risiede l’amministratore dei citati gruppi Telegram, originario di Scilla, in Calabria. Tra gli indagati ci sarebbero anche esponenti del mondo no vax. Sequestrati vari cimeli, tra cui foto di Mussolini e di Hitler.

Le frasi su Telegram

"Onore ai camerati caduti per liberare il mondo dai giudei". "I negri non si vaccinano perché devono sostituire i bianchi come razza e la gente non lo capisce". "Sono state uccise decine di migliaia di persone che potevano curarsi a casa". "Il fascismo è vivo in ognuno di noi". "Brucia lo Stato, lasciate a terra il più possibile di ebrei e comunisti".

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