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Cronaca

Furti di carburante, Primo Possamai patteggia 6 mesi in continuazione

Il 57enne di Nervesa chiude la propria vicenda giudiziaria di fronte al gup Marco Biagetti, portando il totale della pena a 3 anni e 4 mesi. L'uomo sarebbe stato il responsabile, con Attilio Bargamin, 74enne di Asolo, dell'attentato dinamitardo ai danni dell'imprenditore agricolo Simone Rech, avvenuto il 3 ottobre del 2017 a Monfumo

Ha patteggiato una pena di 6 mesi, in continuazione con le altre condanne che aveva già ricevuto, portando il totale a 3 anni e 4 mesi. Si è conclusa così, di fronte al gup Marco Biagetti, la vicenda giudiziaria di Primo Possamai, il 57enne di Nervesa della Battaglia che, con Attilio Bergamin, 74enne di Asolo, sarebbe stato il responsabile dell'attentato dinamitardo ai danni della casa dell'imprenditore Simone Rech, avvenuto il 3 ottobre del 2017 a Monfumo, fatto per il quale i due uomini avevano chiesto e ottenuto un'applicazione pena rispettivamente 2 anni e 10 mesi e 1 anno e otto mesi.

Sempre nello stesso procedimento è stato condannato a 6 mesi, con il rito abbreviato, il figlio di Possamai, il 27enne Simone, mentre sono stati assolti gli altri due imputati che avevano scelto il rito alternativo, i 73enni Italo Furlanetto e Giancarlo Furlanetto, di San Biagio di Callalta. Stralciate invece le posizioni dello jesolano Mauro Santin, 66 anni, del 53enne Roberto Rebuli, di Valdobbiadene, del 50enne Alessandro Vanzin, anche lui di Valdobbiadene, del 59enne Vittorio Guolo, di Montebelluna e del 73enne Giancarlo Furlanetto, di San Biagio di Callalta (difesi dagli avvocati Massimo Munari e Giovanni Gentili del foro di Padova , Andrea Zambon, Paolo Bottoli, Laura Mattucci, Giovanni Zanotto, Stefano Zoccarato, Marco Carlesso, Francesco Sernaglia, Sara Scattolin e Paolo Gava). 

Possamai era accusato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione. Erano state le intercettazioni cui erano stati sottoposti lui e Bergamin, nell'ambito dell'indagine sull'attentato ai danni dell'imprenditore agricolo, a rivelare agli investigatori un giro di furti ai danni di svariate aziende della provincia di Treviso e Pordenone, perpetrati nel 2018 e finalizzati prevalentemente alla sottrazione di carburante.

Secondo l'accusa Primo Possamai aveva il ruolo di promotore, capo e organizzatore del sodalizio criminale, con ampi poteri di definizione delle strategie e di attuazione delle stesse, di raccordo tra gli affiliati, di scelta degli obiettivi da colpire e di gestione diretta dei proventi.  Almeno 17 i colpi che sarebbero stati messi a segno o tentati dal gruppo, sempre con la solita strategia che prevedeva l'asporto di piccole quantità di carburante per fare sì che dei furti non si accorgesse nessuno.   

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