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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Via Roma

Nigeriano arrestato in via Roma, patteggiati 8 mesi con condizionale

E' stato processato per direttissima il nigeriano che martedì è stato arrestato in via Roma a Treviso, dopo una colluttazione con gli agenti. L'uomo ha patteggiato una pena di 8 mesi, sospesa con la condizionale

Davanti al giudice non ha dato spiegazioni alla sua reazione, né ha puntato il dito contro gli agenti che lo avevano atterrato per arrestarlo.

Si è conclusa con il patteggiamento di una pena a 8 mesi, sospesa con la condizionale, la vicenda del 34enne nigeriano al centro di un vistoso e animato arresto in via Roma, martedì mattina.

L'uomo, scoperto su un autobus senza biglietto, era stato fatto scendere dal personale di bordo dell'Actt per essere identificato. Al rifiuto del 34enne, autotrasportatore di Silea, di fornire le proprie generalità, era stato chiesto l'intervento della polizia locale e ne era nato un tafferuglio che aveva attriato l'attenzione dei passanti.

Dopo una notte passata in cella e il processo per direttissima, il nigeriano ieri è tornato in libertà.

"Il giovane africano che ha resistito alle forze dell'ordine ha commesso un grave sbaglio ma riteniamo che se fra le forze di polizia iniziassero ad essere assunti stranieri con nazionalità italiana o figli di immigrati certi episodi non accadrebbero", ha commentato ieri il presidente del coordinamento "Cittadinanza Attiva", Emanuel Akakpovi Adjevi, al termine di un vertice dedicato all'arresto del 34enne.

"Si è trattato di un caso isolato - ha spiegato Akakpovi - e non intendiamo generalizzare per non rovinare un lungo lavoro di integrazione in questa città durato 25 anni. Probabilmente la persona coinvolta non si era ancora abituata alle regole e ignorava che, se non pagare un biglietto è un fatto di gravità moderata, è invece assolutamente sbagliato non fornire le proprie generalità".

"Cittadinanza Attiva" intende ora produrre pieghevoli multilingue di informazione sul comportamento da mantenere da distribuire, con il consenso dell'azienda di trasporto urbano, all'interno dei mezzi pubblici.

"Vogliamo anche invitare le forze di polizia - ha concluso il presidente - a contattarci qualora simili episodi si ripetessero. La presenza di un mediatore culturale permetterebbe di evitare che la situazione possa deteriorarsi com'è accaduto martedì".

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