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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Conegliano

Tornerà il treno delle Dolomiti: il Cadore sarà collegato alla Pusteria

Nasce il protocollo d'intesa tra Veneto e Alto-Adige per la progettazione esecutiva dell'infrastruttura prevista per i Mondiali di Sci a Cortina

CONEGLIANO Una nuova infrastruttura ferroviaria collegherà nei prossimi anni Calalzo alla Val Pusteria, partendo da Conegliano e Vittorio Veneto, e quindi il Veneto dolomitico con i grandi corridoi ferroviari mitteleuropei. La Giunta regionale del Veneto ha dato via libera in questi giorni infatti a una delibera che approva il protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano per dar avvio alla fase operativa del progetto del collegamento ferroviario. Il protocollo sarà firmato nelle prossime settimane dal Presidente del Veneto, Luca Zaia, e dal Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.

La proposta apre una concertazione tra il territorio bellunese e bolzanino (ognuno nella rispettiva competenza) sugli obiettivi del progetto, la tipologia del servizio, le caratteristiche dell’opera, la connessione ai poli di maggiore interesse turistico. Concretamente, la nuova linea connetterà Venezia all’Austria con una linea che sarà in grado di sviluppare l’utenza turistica e quella locale. L’intesa istituisce un gruppo di lavoro paritario tra le due Regioni e coinvolge nelle azioni di studio le Società Regionali Sistemi Territoriali spa e STA di Bolzano; prevede inoltre di sostenere gli studi progettuali e le indagini con fondi comunitari e fondi della legge sulle aree di confine. In parallelo a questa iniziativa, il 10 dicembre 2015 nell’ambito del Forum di Corridoio che si terrà a Bruxelles, si avvieranno le procedure per il riconoscimento del collegamento ferroviario nel contesto della rete “comprensive network” del programma delle Reti Trans Europee.  “Per le Dolomiti si apre un nuovo capitolo infrastrutturale – ha commentato il Presidente Zaia, illustrando i contenuti della delibera – insieme alla nuova gara per l’affidamento del servizio ferroviario regionale, nel cui ambito ricaveremo un apposito lotto dedicato al bellunese per la realizzazione di quello che io voglio definire il ‘Treno delle Dolomiti’, un mix tutto nuovo tra fascino turistico e utilità per viaggiatori e pendolari. Con la progettazione di questa nuova infrastruttura vogliamo che il futuro delle nostre montagne sia connesso strettamente con tutti i corridoi infrastrutturali europei”. “Solo così – ha concluso Zaia – porteremo quello sviluppo turistico che le nostre montagne meritano, consentendo un collegamento fra Alto Adige e Bellunese di cui si sentiva ormai l’assoluta necessità. Non dimentichiamoci che sullo sfondo abbiamo i Mondiali di Cortina del 2021 ai quali dobbiamo presentarci con tutte le carte in regola”.

“Ci auguriamo che non siano solo strette di mano e che la firma sia sancita già nelle prossime settimane – sottolinea il deputato bellunese Federico D'Incà, presidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera - il collegamento di Calalzo con la Val Pusteria è solo il primo tassello di opere nelle Alpi che devono collegare Venezia con la Svizzera, con incredibili opportunità turistiche per tutto l' arco alpino”. Da sempre, infatti, il Movimento ha individuato nel binomio treno-bici un volano di sviluppo fondamentale per tutta l'area dolomitica. “Non possiamo perdere l'occasione del mondiale di Cortina per realizzare una volta per tutte il sogno dell'anello delle Dolomiti, che vede necessario anche il collegamento con Feltre e Primolano – gli fa eco il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Jacopo Berti, la cui famiglia proviene da Cortina – l'occasione è troppo importante per non prenderla al volo. Stiamo parlando del futuro della montagna bellunese”. “Queste opere – dicono Berti e D'Incà - permetteranno anche di salvaguardare le minoranze linguistiche dell'alto bellunese, che troppe volte sono state soffocate da un terribile isolamento. Queste minoranze avranno la possibilità, attraverso le comunicazioni ferroviarie, di rinvigorire la propria forza”. 

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