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Cronaca Castelfranco Veneto

"Ocjo, la Sicurezza va in scena" con Confartigianato Castelfranco

Al Teatro Accademico uno spettacolo per sensibilizzare in tema di Sicurezza al Lavoro. il Presidente: “Creiamo riconoscimenti per aziende che ottengono risultati sulla sicurezza”

CASTELFRANCO VENETO Si è svolto ieri al Teatro Accademico di Castelfranco, il seminario “OCJO. La Sicurezza è di scena. Prevenire per non rischiare” dedicato all'ambito lavorativo in collaborazione con Regione Veneto, Sviluppo Formazione, Confartigianato Castelfranco, IXI Studio e Trigeminus. Ad inaugurare la serata, il Presidente Confartigianato Castelfranco Oscar Bernardi: “Sono trascorsi ormai due anni da quando abbiamo iniziato a parlare di 'OCJO' ed abbiamo iniziato a seguire il percorso di questa particolare iniziativa, accolta e divulgata presso scuole, enti ed aziende. Per noi è stato molto importante avere avuto l'opportunità di inserire questo seminario nel programma di formazione adottato dall'Associazione per il personale dipendente e finanziato da Regione Veneto e Fondo Sociale Europeo – ha esordito Bernardi -. La parola 'sicurezza' ha molti significati: certezza, consapevolezza, fiducia, ma anche 'rispetto'. Rispetto delle regole, ma soprattutto della salute, della nostra vita e di quella di altre persone, del clima aziendale, del rapporto tra colleghi, titolari e collaboratori.

Questo deve valere anche al di fuori dell'ambiente di lavoro. Tuttavia, - ha incalzato il Presidente - permettetemi di affermare che noi non crediamo che sbagliando si impara, se dopo l'errore non si provvede ad una accurata ed approfondita analisi delle cause e delle condizioni che hanno determinato l'evento. Solo dedicandosi all'analisi dei fatti possono nascere azioni di miglioramento e apprendimento. Sollecito a una più intensa partecipazione al tavolo di coordinamento che vede impegnate le Associazioni di Categoria e gli Enti preposti alla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, al fine anche di elaborare approfondite analisi delle cause e delle condizioni che hannno generato infortuni e/o sanzioni. Sollecito anche l'utilizzo di queste conoscenze affinchè vengano adeguatamente impiegate per l'aggiornamento e -ha continuato- l'integrazione dei programmi della formazione. Ragionare sugli errori è un primo passo per la prevenzione degli infortuni. Ebbene, creiamo riconoscimenti per aziende che ottengono risultati sulla sicurezza e dalla sicurezza. Facciamo sì che la sicurezza non sia solo una prassi sanzionatoria estrumento di prelievo forzoso , ma sia piuttosto uno strumento efficace ed efficiente che si autocorregge e si autoalimenta. Uno strumento in grado di attirare i discenti e dare loro soddisfazione.”

Nel corso dell'evento si sono avvicendati vari momenti tra testimonianze e proposte. E' stata data la parola al Prof. Giovanni Finotto, docente dell'Università Ca'Foscari di Venezia, il cui corso di Studi è 'Sicurezza e salute nelle attività didattiche e di ricerca': “Mi occupo da 25 anni di questa materia. Servono più controlli? Più sanzioni? Più multe? Non penso che questo risolverebbe la situazione: -ha proseguito – ancor prima della sicurezza nel lavoro c'è la sicurezza, da sola. E' importante 'fare sicurezza'. Il problema è che quando arriva il momento di farla, questa sarà indigesta a tutti. Serve pertanto creare una cultura e farla crescere attraverso di noi. Non posso aspettare che sia qualcun altro a praticarla. E' importante fare anche un'autovalutazione del rischio, che non viene insegnata a scuola ma deve partire dalla coscienza. E questa non c'è se non vi è una cultura di base.” 

Ha proseguito Flavio Frigè, socio Anmil, -Associazione Nazionale fra lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro- che ha raccontato la sua toccante e tragica testimonianza attinta dalla sua vita 'Da giovane carpentiere a grande invalido del lavoro'. “ Il mio sogno per l'Anmil è quello che non ci siano più soci Anmil. Associazioni come queste non ci sarebbero se non ci fossero infortuni sul posto di lavoro. Purtroppo il Veneto è detentore di un primato in materia di infortuni sul lavoro. Grazie all'Anmil ho iniziato a divulgare la mia testimonianza e ho capito quanto è importante farlo. Il problema della sicurezza è l' 'abbiamo sempre fatto così' e poi si dà colpa al destino, che c'entra fino a un certo punto. Credo invece che si debbano conoscere i pericoli cui si va incontro. Basta un attimo, un momento. Quell'attimo mi è costato l'avambraccio sinistro ed entrambe le gambe. ” 

A seguire, l'incalzante monologo di Bruzio Bisignano, ex siderurgico ora formatore aziendale in materia di prevenzione, il quale ha trasformato concetti in emozioni scuotendo le coscienze del pubblico ricordando i volti, le storie e i sogni spezzati di chi sul lavoro ci ha lasciato la vita con: 'Metalmezzadri: quarant'anni di nordest tra lavoro, salute e passione'.  A concludere Mara e Bruno Bergamasco nei panni di 'Trigeminus' duo ben noto nei teatri friulani con uno sketch cabarettistico dal titolo “626” [ridiamoci sopra ma pensiamoci su]. La messa in scena ha alimentato la riflessione sulla centralità della prevenzione e di una puntuale applicazione delle norme quale fondamentale presidio per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. L'evento si è concluso con il conferimento di un attestato da parte di OCJO al Presidente della Confartigianato Castelfranco Oscar Bernardi.

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