Alcolizzato e dipendente dal crack maltrattata moglie e figlio, nei guai 43enne
L'uomo, residente a Oderzo, è comparso oggi, 3 agosto, davanti al gip di Treviso per l'interrogatorio dopo che gli è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequenti dalla vittima e dell'allontanamento dalla casa familiare
«Sei vecchia e inutile, se io affondo allora affonderai con me». Sono alcune delle frasi che un 43enne, residente a Oderzo, sarebbe stato solito rivolgere alla moglie. La donna, un 40enne, esasperata dalle intemperanze del marito, è andata dai carabinieri e l'ha denunciato per maltrattamenti.
L'uomo si è presentato oggi, 3 agosto, di fronte al gip Angelo Mascolo per l'interrogatorio di garanzia dopo che gli è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinmento ai luoghi frequentati dalla persone offesa e dell'allontanemanto dalla case dove la coppia viveva insieme ad un figli, un ragazzo 18enne che avrebbe anche lui subito maltrattamenti. «Putroppo sono un alcolista e fumo abitualmente il crack (una sostanza ricavata tramite processi chimici dalla cocaina, n.d.r.) - ha detto al giudice il 43enne - e questa dipendenza fa sì che abbia scatti di ira. Ma non ho mai colpito mia moglie".
Il capo di imputazione in realtà parla anche di percosse, schiaffi e calci, inflitti alla donna come anche al figlio. L'uomo, che lavorava come operaio, aveva perduto il lavoro nel 2020 durante la pandemia: la tossicodipendenza, di cui comunque era schiavo già prima, si è quindi impadronita della sua esistenza. I problemi economici, la mancanza di autonomia finanziaria e la convivenza forzata durante il lock down hanno fatto il resto.
«Non è un mostro, ha soltanto bisogno di essere curato» ha detto la moglie, che si è detta disponibile a riprenderlo in casa qualora il 43enne seguisse un percorso di disintossicazione e si facesse ricoverare all'interno di una comunità.