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Cronaca Conegliano

Omicidio di Irina Bacal, sotto esame gli abiti del killer

La Procura dispone accertamenti tecnici alla ricerca di sangue anche sui vestiti indossati dal Savciuc: le operazioni si svolgeranno lunedì 22 maggio presso la Polizia Scientifica di Padova

CONEGLIANO Anche i vestiti del killer finiscono sotto la lente d'ingrandimento della Procura di Treviso. Non sta lasciando nulla d'intentato per fare piena luce sul crimine il Pubblico Ministero, dott.ssa Mara De Donà, titolare del procedimento penale per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere a carico di Mihail Savciuc, il 19enne moldavo assassino reo confesso della ventenne di Conegliano e del figlio anche suo che portava in grembo. La sua ex fidanzata e connazionale era incinta in più di sei mesi, come ha rilevato l'autopsia, e l'esame del Dna ha confermato che quel bambino era del carnefice: del resto, alla base della tragedia ci sarebbe proprio la decisione della giovane di non abortire e di tenere quel piccolo che invece il padre non voleva.

Com'è noto, il Sostituto Procuratore, per acquisire tutti gli elementi utili alla ricostruzione dei fatti, ha già disposto una serie di accertamenti tecnici e di laboratorio per accertare la natura e i profili genetici dei reperti sequestrati dalla Polizia Scientifica di Padova sulla Renault Clio dell'omicida, usata nella fasi in cui è stato commesso il delitto, lo scorso 19 marzo a Formeniga di Vittorio Veneto: si tratta, in particolare, di tracce ematiche e di formazioni pilifere. E a tal fine il magistrato ha deciso di incaricare un'esperta del calibro del medico legale dott.ssa Luciana Caenazzo, docente presso il dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università degli Studi di Padova, già occupatasi di casi di cronaca che hanno avuto un'eco nazionale come l'omicidio di Isabella Noventa: incarico conferito lo scorso 2 maggio e che si aggiunge a quello precedentemente affidato al'ingegner Nicola Chemello, esperto di informatica forense, per l'accertamento tecnico sugli apparati telefonici dell'indagato e della vittima e sui supporti informatici/elettronici sequestrati presso l'abitazione del Savciuc: due smartphone e quattro chiavette Usb.

Ora, per chiudere il cerchio, la dott.ssa De Donà ha ritenuto necessario procedere agli accertamenti tecnici non ripetibili per la ricerca di tracce ematiche anche sugli indumenti probabilmente indossati dall'assassino la sera dell'omicidio e già sottoposti a sequestro penale: l'attenzione si concentrerà soprattutto su una felpa il cui cappuccio è stato rinvenuto nell'auto. Le operazioni si effettueranno lunedì 22 maggio 2017, alle ore 10, negli uffici del Gabinetto Interregionale del servizio di Polizia Scientifica della Città del Santo.

All'accertamento parteciperà anche l'Avvocato del Foro di Treviso Andrea Piccoli, il penalista che assiste la famiglia della vittima e con cui collabora anche Studio 3A, la società di patrocinatori stragiudiziali, specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità, che pure affianca i Bacal facendosi carico di tutte le consulenze tecniche per le indagini.

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