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Cronaca

Omicidio di Irina Bacal: fissata la data dell'udienza per il rito abbreviato

Il legale dai familiari della vittima, l'avvocato Andrea Piccoli, promette battaglia nel caso in cui venga ammessa anche la perizia psichiatrica su Mihail Savciuc

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

CONEGLIANO In seguito alla prevedibile richiesta di rito abbreviato da parte dei suoi difensori, è stata ricalendarizzata per il 15 settembre, dalle ore 9.30, l’udienza di comparizione avanti alla Corte d’Assise di Treviso di Mihail Savciuc, il 19enne di origine moldava che il 19 marzo scorso ha tramortito e strangolato l’ex fidanzata e connazionale Irina Bacal, 20 anni, di Conegliano, incinta al settimo mese di un bambino che, come confermato dall’esame del Dna, era anche suo.

A conclusione delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero della Procura di Treviso titolare del procedimento, la dott.ssa Mara Giovanna De Donà, aveva presentato richiesta al Gip di giudizio immediato nei confronti dell'assassino, contestandogli l'omicidio aggravato “perché commesso per motivi abietti individuati nella volontà di non riconoscere come proprio il figlio che la vittima portava in grembo, con premeditazione, nei confronti di donna incinta e in circostanze di tempo e di luogo (ora notturna e luogo isolato) tali da ostacolare la privata e pubblica difesa”, oltre che l’occultamento di cadavere: il corpo della ragazza fu rinvenuto quattro giorni dopo in un boschetto a Formeniga di Vittorio Veneto, dopo che l’assassino era crollato e aveva confessato il crimine. Il Giudice per le Indagini Preliminari aveva fissato l'udienza di comparizione per martedì 5 settembre, ma a fronte del rischio ergastolo i nuovi difensori dell'imputato hanno presentato la richiesta di rito abbreviato e quindi il nuovo Gip assegnato al caso, la dott.ssa Piera De Stefani, ha fissato appunto al 15 settembre l’udienza in cui sarà discussa la richiesta. La difesa tuttavia, ha chiesto il rito alternativo previsto per legge condizionato all’espletamento di una perizia psichiatrica sull’imputato: istanza, questa, che sarà contrastata con forza sia dalla Procura sia dall’avvocato Andrea Piccoli, il penalista che assiste la mamma di Irina, Galia, e gli altri suoi familiari con la collaborazione di Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini. La tesi della temporanea infermità mentale al momento del crimine da parte del giovane assassino, infatti, come aveva già avuto modo di evidenziare l'Avv. Piccoli, oltre a indignare la mamma di Irina, contrasta con i riscontri desunti dagli inquirenti nel corso delle accurate indagini, a cominciare dalle meticolose ricerche condotte su Internet dal killer il giorno stesso del misfatto su come commettere un omicidio, e in tutti i modi possibili e immaginabili, e per finire con il comportamento lucido e spietato tenuto subito dopo aver ammazzato l'ex fidanzata, che ha pure depredato non di tutti i gioielli, ma solo di quelli che sapeva di poter rivendere e piazzare. Non a caso gli è stata contestata anche l'aggravante della premeditazione.

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