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Cronaca Moriago della Battaglia

Omicidio a Moriago, il killer: «Sentivo il bisogno di fare del male a qualcuno»

Fabrizio Biscaro ha risposto alle domande del gip nel corso dell'udienza di convalida del fermo e l'interrogatorio di garanzia. Il 34enne resta in carcere mentre l'avvocato difensore sta cercando una comunità non ritenendo il regime carcerario compatibile con il suo stato mentale

Mercoledì mattina ha vagato a piedi per due chilometri, con il coltello in mano, dentro un'irrefrenabile spinta a «fare del male a qualcuno». Verso le 12,30 ha scorto Elisa Campeol che prendeva il sole, coricata con la pancia in giù, e l'ha colpita con più di una ventina di coltellate di cui una, che ha trafitto un polmone, è risultata mortale.

E' durato poco più di 15 minuti l'interrogatorio di garanzia a cui Fabrizio Biscaro, il 34enne operaio di Col San Martino, reo confesso per l'omicidio della 35enne di Pieve di Soligo avvenuto mercoledì 23 giugno a Moriago della Battaglia, in località Isola dei Morti, si è sottoposto oggi, venerdì 25 giugno, dopo la convalida del fermo. Il gip Marco Biagetti ha disposto che l'uomo resti in carcere, dove si trova in regime di isolamento. Il difensore, l'avvocato Rosa Parenti, è alla ricerca di una comunità che possa accoglierlo non ritenendo il regime carcerario compatibile con il suo stato di salute mentale. Il legale si è inoltre riservato di chiedere l'incidente probatorio, nell'ambito del quale dovrebbe essere disposta la perizia psichiatrica.

«Non so perché lei, ho colpito a caso, sentivo il bisogno di fare del male a qualcuno me non so il perché - ha raccontato Biscaro, indagato dal pubblico ministero Gabriella Cama per il reato di omicidio volontario - ricordo tutto dell'aggressione: la ragazza stesa  che prendeva il sole sulle sponde del Piave, i primi fendenti sferrati, lei che si è girata tentando di difendersi. Ma io ho affondato i colpi più forte, fino a quando è rimasta terra. Poi ho visto l'orecchio e l'ho tagliato» ha detto Biscaro rispondendo alle domande del giudice. Il 34enne  era scomparso dal pomeriggio di martedì. Aveva smontato dal lavoro ed era stato a mangiare a casa con i genitori. Poi, invece di fare ritorno alla Dhe di Follina, dove era occupato con un contratto interinale, avrebbe preso la macchina e si sarebbe diretto verso Valdobbiadene. Lì è entrato in supermercato dove ha comprato dell'acqua, dei generi alimentari ma soprattutto il coltello utilizzato per l'omicidio. Di seguito si sarebbe recato da un tabaccaio, dove ha acquistato un biglietto del gratta e vinci.

L'operaio racconta in modo lucido di aver quindi vagato con l'auto e di essersi appartato in un posto tranquillo, dove avrebbe anche tentato di calmarsi. Poi la notte, trascorsa all'interno della macchina la termine della quale, alla mattina di mercoledì, l'impulso a uccidere si è fatto irrefrenabile. Così si è recato all'Isola dei Morti: ha parcheggiato a un paio di chilometri da dove ha accoltellato Elisa Campeol, girando a piedi fino a quando, in luogo a lui molto familiare,  ha visto la sua vittima. Due turisti lombardi avrebbero assistito alla scena straziante. Le urla dei testimoni lo hanno disturbato nel suo macabro gesto e Biscaro ha quindi tagliato un orecchio alla ragazza, da portare come prova dell'omicidio ai carabinieri a cui, 40 minuti più tardi si sarebbe consegnato, ed è scappato.

Martedì è previsto il conferimento dell'incarico per l'effettuazione dell'autopsia, affidata al medico legale Alberto Furlanetto. La famiglia di Elisa Campeol, che dato mandato per essere rappresentata dall'avvocato Lorenza Secoli, non ha nominato un proprio consulente. 

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