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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Pieve di Soligo

Omicidio Emanuele Simonetto, il killer fabbricò da solo i proiettili

A quasi un anno dal delitto, emergono nuovi elementi sulla morte di Emanuele Simonetto, il caporeparto della Mistral freddato all'uscita dal lavoro, a Pieve di Soligo

E' passato quasi un anno dalla misteriosa morte di Emanuele Simonetto, il caporeparto della Mistral di Pieve di Soligo ucciso da alcuni colpi di pistola all'uscita dal lavoro, il 7 febbraio 2012.

E dopo dodici mesi si aggiunge un altro tassello nella ricostruzione del delitto. Il killer di Simonetto avrebbe fabbricato da solo i proiettili, o per lo meno quello del secondo colpo.

Il dettaglio potrebbe dare una svolta alle indagini condotte dal pm Giovanni Valmassoi, contribuendo a identificare l'arma, un fucile da caccia, e il suo possessore.

Finora gli inquirenti hanno isolato il dna dell'assassino e acquisito delle immagini che lo riprendono mentre era in auto durante i tre appostamenti precedenti l'omicidio.

Partiti da un ventaglio di una sessantina di armi, gli investigatori sono arrivati alla conclusione che almeno il secondo dei proiettili fosse di fattura artigianale dopo aver effettuato decine di perizie balistiche. E un particolare non torna: il primo proiettile, che colpì Simonetto dopo aver attraversato il parabrezza e il cruscotto dell'auto, è stato recuperato quasi intatto mentre il secondo si è frammentato nel fianco della vittima.

Circostanza che può essere spiegata con un difetto di fabbricazione dovuto al confezionamento artigianale.

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