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Cronaca

Gli orafi preoccupati dal Prefetto: "Chiediamo più sicurezza"

Da un'indagine condotta da Confartigianato Marca Trevigiana emerge che le aziende orafe hanno registrato una media di 2,4 reati ai loro danni

TREVISO Gli orafi dal Prefetto per chiedere maggiore sicurezza. Venerdì 3 aprile una delegazione di artigiani orafi di Confartigianato Marca Trevigiana guidata dal presidente della categoria, Aurelio Sandonà, e accompagnata dal presidente provinciale Renzo Sartori, ha incontrato il Prefetto,  Maria Augusta Marrosu, per riferire al rappresentante del Governo, il disagio che quotidianamente vivono gli imprenditori  del settore in virtù degli episodi di criminalità, sempre più crescenti  ed efferati, che li coinvolgono.  I laboratori, già pesantemente segnati dal crollo dei consumi, sono costretti a fare i conti con l’aggravarsi del rischio di subire furti e rapine con tristi epiloghi.

Da un’indagine condotta da Confartigianato Marca Trevigiana tra i soci del settore nel corso degli ultimi 5 anni,  emerge  che le aziende orafe hanno registrato una media di 2,4 reati ai loro danni. Nel periodo considerato, che va dal 2010 ad oggi, il 60% del campione ha subito un furto in negozio registrando danni di grave entità. Altra fattispecie criminosa particolarmente ricorrente ai danni degli operatori del settore è la truffa, avvenuta sia in negozio sia nel magazzino. Rispetto alle illegalità patite gli imprenditori hanno segnalato di aver sporto regolare denuncia. Alla richiesta se vi sono dei suggerimenti per le forze dell’ordine, la totalità del campione ha espresso giudizio molto positivo nei confronti degli esponenti delle forze dell’ordine e, contestualmente, ha denunciato la mancata applicazione delle leggi esistenti, esprimendo la propria insoddisfazione e preoccupazione.

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