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Cronaca

Ospedale di Motta: primo Cda con Maria Grazia Carraro

Il 4 luglio si è tenuto il primo Cda dell'Oras con Maria Grazia Carraro: "Non è l'assetto societario a fare la professionalità dei dipendenti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

 “L’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione è una realtà di eccellenza ed è comprensibile che don Geremia e il Comitato per i diritti del malato ci tengano affinché sia un patrimonio che continui a dare buoni risultati e mantenga la qualità dei servizi che oggi ha raggiunto. Ma il livello qualitativo e clinico dell’ospedale, ci tengo a specificarlo, sono sono il frutto del lavoro di tutti gli operatori e di tutti professionisti che ad esso di dedicano indipendentemente dalla composizione societaria”.

Così la dr.ssa Maria Grazia Carraro, presidente dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione che ha sede a Motta di Livenza, ha commentato l’intervento di don Giuseppe Geremia, fondatore del Comitato per i Diritti del Malato - pubblicato il 3 lugliom2012 dalla Tribuna di Treviso – in cui il sacerdote si auspica che una eventuale ipotesi di collocazione dell’Oras nella gestione pubblica venga scongiurata ai fini del buon funzionamento. L’occasione è stata data dal primo consiglio di amministrazione sotto la sua presidenza che si è tenuto il 4 luglio a Treviso nella sede dell’Azienda Ulss 9.

L’Oras è frutto di una gestione mista pubblica - privata che vede il 76% della proprietà pubblica ed il 24% in mano al socio privato (Casa di Cura di Abano). Il socio di maggioranza  è l’Azienda Ulss 9 di Treviso.

“Sento di dovere intervenire in difesa della professionalità di tutti coloro che lavorano all’Oras – conclude Maria Grazia Carraro -. Sono loro, infatti, che hanno costruito e portato avanti la realtà che oggi conosciamo e la sua affermazione; molti erano già dipendenti pubblici del vecchio ospedale di Motta e altri sono arrivati col nuovo assetto. Non capisco perché secondo don Geremia la struttura dovrebbe funzionare bene solo come conseguenza della partecipazione privata. Come ha detto lui stesso, i sorrisi sono importanti come le cure; e questo non è conseguenza dell’assetto societario ma della professionalità, della sensibilità e dell’affiatamento del personale”.
 

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