rotate-mobile
Cronaca Paese

Vedova di un imprenditore tenta il suicidio: «Derubata dell'intero patrimonio»

Qualche giorno fa una 76enne ha cercato di farla finita, lasciando un biglietto: è stata salvata per miracolo. Alla base del gesto la disperazione per una presunta truffa subita e che ha portato a perdere quasi tutti i suoi averi. L'anziana, ora ricoverata a Monastier, vive con una pensione di 600 euro. Sul caso che vede coinvolto anche un noto commercialista trevigiano, indaga la Procura

Da un lato i malanni dell'età che ne hanno minato di recente la salute costringendola a continui ricoveri (un ictus nel mese di dicembre), dall'altro la disperazione per una situazione economica precaria, provocata da quella che lei ritiene essere una truffa: tutti gli averi suoi e del marito, arcinoto imprenditore trevigiano, le sarebbero stati portati via da uno dei figli, lasciandola in una condizione di totale indigenza. Oggi la protagonista e vittima di questa assurda vicenda, una donna di 76 anni, è costretta a vivere con una pensione di 600 euro, in una casa a Paese, troppo grande per lei, impossibile da scaldare tutta a dovere, se non le poche stanze in cui trascorreva fino a qualce giorno fa le sue giornate. Nella notte tra il 17 e 18 gennaio, l'anziana ha tentato di farla finita: ha inghiottito un massiccio quantitativo di medicinali e ha lasciato ad uno dei figli un biglietto, con su scritto un duro atto di accusa nei confronti del responsabile di quella situazione in cui si trova. Fortunatamente il suicidio è stato sventato in tempo e la donna è stata ricoverata d'urgenza prima all'ospedale Ca' Foncello di Treviso e poi a Monastier. Ora le sue condizioni sono stabili e in lento miglioramento.

Il patrimonio di famiglia ammontava a svariati milioni di euro ed era stato in parte investito, oltre quindici anni fa, in un affare immobiliare che non si è mai realizzato: un maxi outlet per la vendita di prodotti ortofrutticoli che avrebbe dovuto insistere in un'area di ben 17 ettari nella zona di Meolo. Sulla sorte di quei fondi, dei terreni e di quel progetto sta svolgendo accertamenti la Procura di Treviso. Tutto sarebbe confluito, secondo gli accertamenti eseguiti dagli inquirenti, in una società con sede a Londra e riconducibile alla moglie di uno dei figli che oggi vive all'estero. Nel frattempo, nell'agosto 2018, l'imprenditore e padre dell'uomo è venuto a mancare

La madre, l'altro figlio e la nuora, scoprono, visionando la documentazione relativa a questa società, diverse anomalie (che li ha spinti a rivolgersi all'autorità giudiziaria). In una delibera di assemblea, del settembre 2019, in cui è stato approvato il bilancio figurano i nomi dell'amministratore unico e del segretario. Il nome riportato è quello dell'imprenditore che era però morto l'anno precedente. Coinvolto nella vicenda anche un noto commercialista trevigiano che avrebbe agevolato la creazione della società.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vedova di un imprenditore tenta il suicidio: «Derubata dell'intero patrimonio»

TrevisoToday è in caricamento