rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Paese

«Avevo contattato il Suem per un'informazione, non per essere soccorso»

Il caso dell'autista di un bus Mom soccorso lo scorso 8 settembre a Paese da un'ambulanza e dai carabinieri. Alla base dell'episodio ci sarebbe un equivoco, nessun dissidio con la propria azienda

Nel tardo pomeriggio dello scorso 8 settembre, a Paese, un autista di un'azienda che lavora in subappalto con Mom, era stato fermato dai carabinieri (intervenuti per fermare il mezzo, a bordo del quale non c'erano passeggeri) e trasportato in ospedale, al Ca' Foncello di Treviso, da un'ambulanza del Suem. A portare all'intervento dei militari c'è stata una telefonata da parte dallo stesso autista, verso le 18 circa, alla centrale del 118 (che ha poi interessato i carabinieri). Il protagonista della vicenda ha sottolineato come l'episodio sia da ricondurre ad un equivoco.

L'autista ha infatti spiegato di aver contattato il 118 semplicemente "per un'informazione, non per un soccorso", a seguito di un leggero dolore al petto. Due pattuglie dei carabinieri hanno fermato la corsa: l'autista ha subito raccontato di stare bene ma nonostante ciò è stata inviata un'ambulanza sul posto e, con questa, l'uomo è stato accompagnato al pronto soccorso di Treviso. Gli esami a cui è stato sottoposto in serata sono risultati essere tutti negativi e l'autista ha potuto lasciare il nosocomio solo poco dopo l'1.20. Secondo lui si è trattato ad una reazione "esagerata" che ha portato alla mobilitazione di forze dell'ordine e sanitari. Smentito anche che il malessere passeggero possa essere frutto di dissidi di tipo lavorativo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Avevo contattato il Suem per un'informazione, non per essere soccorso»

TrevisoToday è in caricamento