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Cronaca Paese

Rogo mortale a Paese, Sergio Miglioranza aveva dato 200 mila euro a una donna rom

Punto a favore della difesa dell'imputato: il 72enne, accusato dell'incidendio in cui, la sera del 10 giugno del 2020 morirono carbonizzate la moglie Franca Fava di 68 anni e la 74enne amica di lei Fiorella Sandra, aveva affidato dei soldi a una persona che però tergiversava per restuirli. Prende così consistenza l'ipotesi che l'incendio possa essere stato scatenato da altre persone

Troppi inneschi ravvicinati per essere stati "accesi" da una persona sola. E Sergio Miglioranza, il 72enne accusato di aver acceso il rogo di casa sua, in cui, il 10 giugno del 2020, morirono carbonizzate la moglie  Franca Fava di 68 anni e la 74enne amica di lei Fiorella Sandra, aveva qualcuno che, in teoria, avrebbe voluto fargli del male. E' questa la tesi della difesa, rappresentata dagli avvocati Rossella Martin e Simone Guglielmin, che oggi, 22 novembre, avrebbe trovato una sponda nelle dichiarazioni di un maresciallo dei carabinieri in pensione, in forza al tempo dei fatti al Norm, il Nucleo Operativo Radiomobile di Montebelluna.

A processo il militare in quiscienza ha raccontato che Miglioranza avrebbe consegnato i 200 mila euro ottenuti dall'assicurazione per la morte (in un incidente stradale) del figlio a una rom residente in un comune della padovana. Affidare quei soldi alla donna, nota anche alle cronache giudiziarie trevigiane perchè protagoniste di molti casi di truffa, avrebbe significato per il 72enne mettere il denaro in investimenti ad alto rendimento. Ma di quei 200 mila euro l'anziano non avrebbre più visto neppure il becco di un quattrino. Fra lui e la donna vi sarebbero state numerose telefonate tese alla restituzione del capitale ma la rom avrebbe sempre tergiversato, restituendo alla fine solo 500 euro, di cui però 300 erano stati chiesti subito come prestito.

Gli inneschi da cui è partito l'incidendio in cui è stata distrutta la casa, che nelle ipotesi della Procura sarebbe stato appiccato per il premio assicurativo con cui ripianare alcuni debiti, erano per la difesa troppi per essere innescati da una persona sola. Da qui la tesi, per ora soltanto di questo si tratta, che a dare il "la" all'incidendio sia stata una o più persone, che forse volevano spaventare Miglioranza. L'analisi delle celle telefoniche non avrebbe permesso di rilevare contatti con apparecchi appartenuti a persone con cui il 72enne avrebbe avuto contatti recenti, tanto meno con la donna che doveva al penssionato l'ingenti somma di denaro. Ma sarebbe bastato spegnere i cellulari per fare in modo che i tracciati non rilevassero la loro presenza intorno alla casa la notte della tragedia. 

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