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Cronaca Paese

Vendeva sostanze dopanti in tutto il Nord Italia, culturista finisce a processo

Un 29enne di Paese, è accusato di essere stato colui che approvvigionava di prodotti anabolizzanti ma anche di testosterone e derivati di ormoni femminili numerose palestre del trevigiano, dell'Alta padovana ma anche di Milano e Torino

Anabolizzanti, testosterone, persino prodotti a base di ormoni femminile. E' quello che, nel 2014, venne ritrovato nella macchina di A.V.D.Z, tutto destinato al mercato delle sostanze proibite. Il "giro" era impressionante ed aveva come utilizzatori finali numerosi utenti di svariate palestre del trevigiano, dell'alta padovana come anche di Milano e Torino. E' così che nasce il processo, che da Padova è stato trasferito Treviso, al 29enne, un passato da giovane promessa del karate, poi passato al culturismo e uomo immagine di numerose discoteche. E culturisti erano tutti i destinatari delle sostanze, ritrovate nella sua auto durante un controllo a Carmignano di Brenta, nel padovano, così come nella sua abitazione, che venne sottoposta a perquisizione.

Nella rete degli inquirenti finirono altre venti persone, poi ridotte a sei persone, delle quali due sono state condannate in abbreviato dal gup di Padova nel 2018. A.V.D.Z, residente a Paese, fu fermato nel novembre del 2014 da un pattuglia dei Carabinieri impegnati in normali controlli stradali. Nel bagagliaio della sua auto però, dentro a una borsa frigo, vennero ritrovate sostanze anabolizzanti e coprenti, i farmaci che vengono utilizzati dai trafficanti per superare i controlli antidoping. Il giovane, che quando venne fermato sarebbe stato in procinto di recarsi fuori regione per consegnare la merce ad un compratore, sarebbe stato attivo come fornitore  sulle piazze del Nord Italia fin dal 2013. Arrestato e sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo firma, si difese dalle accuse sostenendo che "quei farmaci sono per me, li vendo solo occasionalmente". Ma la realtà era molto diversa. Grazie all'arresto del culturista di Paese fu infatti decapitata una vera e propria rete di vendita illegale di sostanze proibite,  reperite attraverso farmacie ospedaliere e dispensari ma anche comprati all’estero, provenienti da Paesi extra Ue, al di fuori di ogni controllo tanto da risultare in alcuni casi guasti o imperfetti, senza alcuna garanzia quanto alle modalità e al luogo di fabbricazione.  

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