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Cronaca Villorba

Salti da tetti e finestre con l'Ulss2, a Villorba nasce il progetto Parkour

Si tratta di una nuova disciplina "sportiva" che consiste nel muoversi maniera acrobatica lungo percorsi non convenzionali, saltando ogni tipo di ostacolo, tra cornicioni, finestre, parapetti, utilizzando come trampolino ogni struttura a disposizione

VILLORBA La scorsa settimana si è svolto l’incontro congiunto dei Servizi Sociali e dell’Assessorato alle politiche giovanili del comune di Villorba con i referenti dell’Ulss2, la dirigenza dell’Istituto Comprensivo e i referenti del Progetto Giovani di Villorba – cooperativa La Esse, per valutare la fattibilità di due nuovi progetti rivolti principalmente ai ragazzi delle scuole medie.

Ormai tutti, grazie alla diffusione mediatica riservata negli ultimi anni, conoscono il Parkour, una disciplina “sportiva” che consiste nel muoversi maniera acrobatica lungo percorsi non convenzionali, saltando ogni tipo di ostacolo, tra cornicioni, finestre, parapetti, utilizzando come trampolino ogni struttura a disposizione. La sempre maggiore attenzione che viene rivolta a questa disciplina e la crescente attrazione che esercita sui giovani porta con sè molte preoccupazioni legate all’elevato livello di rischio che essa comporta. Vietato improvvisare, non si può rischiare di saltare da una finestra senza adeguata preparazione, e proprio per questo, il Comune di Villorba ha pensato di portare il suo insegnamento nelle scuole.

Un primo livello di insegnamento verrà svolto durante le ore di attività motoria a scuola mentre, chi volesse proseguire nella formazione, potrà svolgerla in orario extrascolastico. L’altro progetto che sta prendendo forma rientra invece nell’ambito “social”. Qwert è proprio un social network, ideato dall’ULSS qualche anno fa e dedicato ai ragazzi del primo ciclo di scuola secondaria. Lo scopo del progetto è quello di educare i ragazzi all’utilizzo di questi mezzi di comunicazione e socializzazione che, troppo spesso, utilizzano senza controllo, senza limitazioni e senza preparazione. Affiancati da educatori che avranno l’obiettivo di insegnare un codice etico da applicare all’utilizzo dei social, ma non solo, ed eventualmente accogliere e rilevare eventuali segnalazioni di disagio.

“Se da un lato è concreto il pericolo di incidenti anche mortali per chi si improvvisa nel praticare il Parkour spinto dallo spirito di emulazione ma anche dalla voglia di mettersi alla prova e superare i propri limiti, dall’altro siamo sempre più esposti a cyber-bullismo e problematiche connesse con l’utilizzo dei social. Basti pensare al Blue Whale, il gioco online che è diventato un caso internazionale per l’istigazione al suicidio. – dice l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Villorba, Francesco Soligo - I genitori hanno bisogno di essere sostenuti da idee e fatti concreti nello stare accanto ai loro figli, e questo è quello che ci promettiamo di fare, portando avanti questi progetti che vogliono dare ai ragazzi gli strumenti per approcciarsi con la maggior sicurezza possibile a discipline come il Parkour e a i social”. 

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