Prelevava pc e tablet dal laboratorio di informatica: il professore verrà processato
Una perizia medica ha stabilito che il docente 62enne di Treviso, in servizio all'epoca dei fatti alle scuole medie Coletti, è in grado di partecipare al processo per furto aggravato
TREVISO Le sue condizioni di salute, seppur precarie, non sono sufficienti per dichiararlo incapace di affrontare in maniera permanente un processo. Con queste motivazioni il consulente tecnico d'ufficio nominato dal giudice, il dottor Franceschini, ha fatto sì che Giovanni Tessitore dovrà presentarsi in aula il prossimo 7 luglio per essere giudicato per l'accusa di di furto aggravato dall'abuso di prestazione d'opera. L'ipotesi paventata dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Christian Menegon, che il procedimento penale si concludesse con un non luogo a procedere dunque non si verificherà.
La vicenda che riguarda il 62enne trevigiano, insegnante di tecnologia e informatica alle scuole medie Coletti di via Abruzzo, risale al novembre del 2013 quando il dirigente scolastico Gianni Maddalon, preoccupato dalla continua e sistematica sparizione di tablet, computer e altro materiale informatico dal magazzino del laboratorio, aveva contattato la Squadra Mobile di Treviso per denunciare quei continui ammanchi. Gli uomini della questura di Treviso avevano così deciso di piazzare alcune telecamere all'interno del magazzino per tentare di riuscire a incastrare il responsabile qualora quegli ammanchi si fossero nuovamente verificati.
Con grande sorpresa le immagini registrate avevano ritratto il professore mentre, con estrema naturalezza, prendeva dagli scaffali il materiale informatico e poi usciva dal laboratorio. Partendo da quei frame, gli investigatori avevano chiesto e ottenuto un decreto di perquisizione domiciliare: nell'abitazione del 62enne erano stati rinvenuti una lunga serie di apparecchi appartenenti alla scuola, anche nuovi di zecca. La linea difensiva è però chiara: quel materiale non è stato rubato ma soltanto prelevato per essere riparato o configurato per essere poi utilizzato in aula con gli studenti. Versione già data in sede di indagini preliminari che però non aveva convinto la Procura di Treviso, che aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio del professore.