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Cronaca San Biagio di Callalta

A Medjugorje sul pulmino "rubato" e il pellegrinaggio termina dietro le sbarre

Quando si dice non c'è Santo che tenga, Madonna compresa. La storia di un pellegrinaggio a Medjugorje come tante per un gruppo di fedeli trevigiani che però si è concluso con uno spiacevole a dir poco episodio

SAN BIAGIO DI CALLALTA Quando si dice non c'è Santo che tenga, Madonna compresa. La storia di un pellegrinaggio a Medjugorje come tante per un gruppo di fedeli che però si è concluso con uno spiacevole a dir poco episodio. Di ritorno dal luogo di preghiera - come riporta l'articolo de "Il Gazzettino" - gli otto fedeli di Fagarè di San Biagio di Callalta, tutti di età compresa tra i 60 e 70 anni, sono stati fermati al confine tra Croazia e Slovenia, per un normale controllo di routine del mezzo.

Ma qualcosa è andato storto: il pulmino a noleggio su cui viaggiavano sembrava in un primo momento segnalato come rubato. Qui inizia l'odissea del gruppo che finisce per ben 15 ore dietro le sbarre croate, senza documenti e senza dargli inizialmente nessuna risposta sull'accaduto.

Trascorse queste lunghe ore in cella, la polizia croata, in collegamento con la questura trevigiana, ha risolto l'impasse legato ad un numero di telaio diverso da quello del libretto del mezzo. Pulmino comunque sequestrato e fedeli liberati ma appiedati. Il gruppo è stato allora riaccompagnato in suolo italiano da un agente croato, mettendo la parola fine a questo insolito pellegrinaggio a Meedjugorje.

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