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Cronaca

Allarme dei sindacati: 878mila hanno pensione di 750 euro

"Nel nostro territorio sono in aumento le situazioni di criticità davvero pesanti" spiega Antonio Confortin, Segretario Uil Pensionati

TREVISO — Allarme pensioni in Veneto, quasi un milione di anziani (circa 878mila) percepisce solamente 750 euro al mese. Per questo i segretari gGenerali dei pensionati di Treviso e Belluno hanno chiesto un incontro ad alcuni parlamentari delle due province  per un confronto sulle emergenze e sulle priorità emerse dal contatto diretto con i pensionati del territorio. In Veneto nel 2014 (dati INPS del mese di Giugno) vengono erogate compelssivamente 1.450.457 pensioni di cui 464.223 pensioni di vecchiaia da lavoro dipendente, 356.566 da lavoro autonomo, 28.761 da gestione separata e lavoratori parasubordinati e 13.861 da fondi sostitutivi. La media mensile per le pensioni di vechiaia da lavoro dipendente è di 1207.54 euro, 910.38 per lavoro autonomo e 167,93 per lavoro parasubordinato. Osservando però i dati Inps per classi d'importo, si nota che in Veneto 878.640 pensionati percepiscono meno di 750 euro mensili, di cui 338.922 meno di 500 euro al mese.

"Sono dati che devono far riflettere e orientare le decisioni governative e parlamentari ad una maggiore sensibilità verso la categoria dei pensionati - afferma Renato Bressan Segretario Generale Spi Cgil Belluno - Le rendite pensionistiche nel tempo hanno perso capacità d'acquisto e registriamo situazioni davvero drammatiche. Nella nuova legge di stabilità e nelle riforme governative è arrivato il momento di pensare seriamente alla categoria dei pensionati, che per molti anni ha supportato il Paese prima, da lavoratori, pagando le tasse da lavoro dipendente poi contribuendo alla tenuta sociale soprattutto delle famiglie. La situazione è talmente difficile che a Belluno è stata istituita un'equipe di psicologi a supporto degli anziani in situazioni di disagio o povertà."

"Nel nostro territorio sono in aumento le situazioni di criticità davvero pesanti - sottolinea Antonio Confortin, Segretario Generale UilPensionati Belluno Treviso - Pochi giorni fa ho visitato una famiglia di quattro persone, genitori e due figli disoccupati, che sopravvivono con la sola pensione del padre, di 832 euro mensili. Capite che è davvero impossibile gestire una situazione simile." "Anche l'Istat evidenzia come la soglia del benessere degli italiani si sia notevolmente abbassata. Le persone, che già non spendono più nulla per  piccoli sfizi o cose superflue ora rinunciano, sempre più spesso, alle cure sanitarie o ad acquisti farmaceutici - dichiara Francesco Rorato, Segretario Generale FNP Cisl Belluno Treviso - E' fondamentale ristabilire un'equità fiscale e una redistribuzione del reddito, anche pensionistico. Penso ad esempio ai 15 miliardi di euro per le pensioni accompagnatorie dove, eliminando quelle erogate a chi ha più di 60mila euro di reddito annuo, si potrebbe redistribuire circa 4 miliardi di euro alle fasce più deboli."

Da qui le richieste avanzate dai Segretari Generali dei Pensionati Cgil Cisl e Uil ai parlamentari bellunesi e trevigiani. In primo luogo il recupero del potere d'acquisto delle rendite pensionistiche, prevedendo una rivalutazione monetaria costante di quelle fino a cinque volte il minimo; in secondo luogo maggiore attenzione alla non autosufficienza, incrementando il fondo nazionale e vigilando sulla gestione del fondo regionale.I sindacalisti hanno chiesto poi l’applicazione dello strumento della nuova ISEE per le prestazioni mediche e socio-sanitarie (Case di Riposo comprese) così da incrementare l'equità fiscale e sociale; infine, hanno proposto una rivalutazione generale della riforma sanitaria delle nostre regioni, in questo caso del Veneto, con particolare attenzione agli ospedali di comunità e alla medicina di base, servizi essenziali per le fasce più deboli di una comunità.

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