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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La class action dei genitori dei bimbi non vaccinati: "Questione etica e di responsabilità"

La lettera aperta: "Nessun facinoroso, né guerrafondaio, ma solo delle mamme e dei papà che, riuniti in diversi gruppi, si sono dati appuntamento nello studio dell'Avvocato Calvetti per capire come arrivare a capo di una vicenda che li ha sconvolti"

TREVISO "Facciamo questo per spiegare ai nostri bambini che a volte, purtroppo, bisogna fare i conti con delle ingiustizie, ma anche che chi ha sbagliato deve rimediare davanti alla legge. Facciamo questo per dimostrare che la giustizia esiste. Perché vogliamo tornare ad avere fiducia nei confronti di chi ha il compito importantissimo di occuparsi della salute delle nostre figlie e dei nostri figli.”

Queste alcune delle motivazioni che hanno spinto i genitori dei bambini trevigiani e friulani ad organizzarsi in una class-action, per essere tutelati e seguiti, data la circostanza a dir poco surreale. Nessun facinoroso, né guerrafondaio, ma solo delle mamme e dei papà che, riuniti in diversi gruppi, si sono dati appuntamento nello studio dell'Avvocato Calvetti per capire come arrivare a capo di una vicenda che li ha sconvolti.

Da più di una settimana, infatti, si susseguono le riunioni di genitori che intendono fare chiarezza su quello che è accaduto negli ambulatori pediatrici della Madonnina e in altri presidi medici del Friuli Venezia Giulia. Ogni singolo genitore si sente in  diritto e in dovere di approfondire quanto avvenuto, perché al momento non si sa cosa realmente sia successo ai loro bimbi. Spavento, disorientamento e rabbia, gli stati d’animo che muovono la  ferma volontà dei genitori a fare tutto quello che è in loro potere affinché il caso non venga nuovamente archiviato, tanto da coinvolgere un avvocato esperto in class-.action e professionisti titolati. In un momento in cui il dibattito tra pro e  contro vaccini si è fatto più acceso, le famiglie coinvolte in questo gravissimo fatto si sono sentite violate, colpite nella loro buona fede e nella libertà di scegliere per il bene del proprio bambino.

Qualcuno infatti ha deciso per loro, mettendo a repentaglio la cosa più importante, la salute del proprio figlio, e chiunque sia genitore, può capirlo. Quindi nessuno scopo di lucro o volontà di creare scompiglio, ma solo una questione etica e di responsabilità. Per poter ancora trasmettere ai nostri figli il valore della giustizia e della collettività, perché in futuro non si ripeta più una tale vergogna. Con la salute dei bambini non si scherza.

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