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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Con l'arrivo del caldo scatta il piano della Regione Veneto

E' stato il protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature, rivolto alle persone più anziane, ai bambini e ai portatori di patologie a rischio

Arriva finalmente il caldo, dopo mesi di freddo e maltempo.

La bella stagione però potrebbe mettere a rischio la salute delle persone più anziane e affette da patologie. Per questo la Regione Veneto ha già pronto il "Piano Caldo". il protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature.

Si tratta di un’articolata macchina organizzativa e assistenziale rivolta agli anziani, ai bambini da zero a 4 anni, a diabetici, ipertesi, portatori di malattie renali, venose e respiratorie, alle persone non autosufficienti e a pazienti sottoposti a terapie farmacologiche particolarmente “pesanti”.

La delibera di attivazione è stata approvata dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta, su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto.

“Si tratta di un impegno non indifferente per tutta la macchina sanitaria e non solo – spiega l’assessore – ma lo riproponiamo anche quest’anno nonostante le ben note difficoltà finanziarie. Lo dobbiamo alle migliaia di cittadini che, a causa del caldo e delle sempre più frequenti ‘ondate di calore’, rischiano di subire danni anche gravi alla salute. E’ ovvio che il caldo in sé e per sé non ‘uccide’, ma può essere causa scatenante di molti problemi e una seria complicazione per le persone già malate o anziane”.

L’organizzazione del piano ricalca l'esperienza positiva degli anni scorsi, ma è stata ulteriormente rafforzata.

Partendo da uno specifico lavoro previsionale dell’Arpav e del Centro Meteorologico di Teolo, con l’emissione di un bollettino quotidiano sullo stato climatico suddiviso nelle aree costiera, continentale, pedemontana e montana, quando la sintesi dei fattori analizzati indicherà il superamento della soglia di rischio scatterà l’allarme, a cura della Sala Operativa Regionale della Protezione Civile, e la relativa attivazione a cascata di una serie di servizi ospedalieri e territoriali in grado di rispondere celermente alle necessità di assistenza.

Tra giugno e settembre, inoltre, i direttori generali delle Ullss potranno anche autorizzare i medici di medicina generale ad attivare i protocolli di assistenza programmata domiciliare oltre il tetto massimo previsto dalle normative.

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