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Cronaca

Pedonalizzazione e centri commerciali: un progetto per il centro

Impegno Civile ha elaborato una bozza perché si avvii un “dibattito che riteniamo decisivo per una risposta organica all'esigenza di restituire al centro quella qualità della vita e vitalità sociale

TREVISO — L'avvio del progetto di pedonalizzazione del centro storico è un passo importante compiuto dal Comune di Treviso. Ad esso si affianca ora anche il provvedimento che permetterà di richiedere l'apertura di superfici di vendita maggiori di 1.500 metri quadri, ulteriore misura con cui si tenta di rispondere all'esigenza di maggiore vitalità commerciale. “Riteniamo, a questo punto, che sia la rivitalizzazione commerciale sia l'obiettivo di riportare residenti nel centro storico richiedano un vero e proprio progetto urbanistico per il centro storico”. Così Impegno Civile ne ha elaborato una prima bozza che metterà a disposizione della città perché si avvii un “dibattito che riteniamo decisivo ed urgente per una risposta organica e non emergenziale all'esigenza di restituire al centro cittadino quella qualità della vita e quella vitalità sociale, economica e culturale che sono essenziali per farlo rivivere”.

ALCUNI PUNTI DELLA BOZZA

a.    Il grande comparto ex Uffici tributari – Guardia di Finanza vuoto separa la parte Nord Ovest del centro storico dal resto della città, separazione che va colmata. E’ un insieme di edifici e spazi di notevole pregio, naturale viene la prima ipotesi di utilizzo, farne un grande residence di lusso. Ma trovare un numero sufficiente di ricchi per riempirlo è sicuramente impossibile e allora l’ipotesi non regge sul piano economico. Vediamo invece a quali problemi si potrebbe dare risposta. Il centro storico ha bisogno che vi si portino nuove attività economiche, laboratori artigianali di pregio e attività innovative, ateliers di artisti che potrebbero trovar posto nei piani terra di quegli edifici. Ha bisogno che vi si portino nuovi abitanti. I piani superiori possono essere trasformati in piccoli appartamenti da 60-70 mq. Per i quali sarebbe facile trovare gli occupanti, anziani autosufficienti e giovani. La chiesa non ha altro possibile utilizzo che essere trasformata in sala da concerti e conferenze di cui c’è gran bisogno. Gli spazi aperti potranno essere i giardini pubblici che mancano in centro e sarebbe utile aprire un passaggio pedonale tra via Canova e via Riccati. Provate a pensare quanto tutto ciò porterebbe nuova vitalità a tutto il centro. Per i proprietari si tratta di scegliere tra un ipotetico elevato guadagno in un futuro certo non vicino e un guadagno forse minore ma da cominciare a realizzare subito.

b.    A porta Carlo Alberto vi sono due “buchi neri”, il grande ex deposito ENEL e l’ex Simonetti. Anche qui il progetto prevede appartamenti “di pregio” da fare, e soprattutto da vendere, forse mai. Per eliminare le auto dalle piazze del centro e contemporaneamente rivitalizzare Madona Granda serve un grosso parcheggio nella zona Est. Uno dei due “buchi neri” potrebbe essere riempito subito in questo modo.

c.     L'ex sede della Provincia è stata progettata dall'arch. Piccinato, uno dei protagonisti dell'architettura italiana del secolo scorso. Sarebbe stato bene mantenerla com'è ma, a causa delle manie di grandezza di Zaia e Muraro, è stata ceduta a privati che pensano di abbatterla per costruire il solito condominio. Occorre tentar di salvare il salvabile recuperando in proprietà pubblica la parte di edificio con le due sale esagonali e mantenendo intatto il grande porticato all'angolo tra via Battisti e via S.Liberale. Data la grave carenza di spazi pubblici, aprire due sale alla vita democratica e culturale cittadina sarebbe un riconosciuto merito per l'Amministrazione.

d.    Il bastione pentagonale ex gasometro è l’elemento più importante della cinta muraria. Nel suo sottosuolo vi sono sicuramente gallerie di servizio della cannoniera e della santabarbara che sicuramente la Sovrintendenza ai monumenti non lascerebbe distruggere e che andrebbero recuperate. Farne un giardino pubblico alto sulla città significherebbe dare un importante servizio ai cittadini del centro e insieme assicurare una “porta” di accesso di notevole pregio al centro storico.

e.    L'edificio ex INAIL in via Battisti è da vari decenni chiuso e avviato al degrado. Il Comune potrebbe trattare con la proprietà (dovrebbe essere ancora l'INAIL) per ottenerne l'uso come sede di mostre ed esposizioni. L'attuale sede espositiva è palesemente inadatta e l'altra possibile sede (l'ex Tribunale) è definitivamente perduta in conseguenza delle operazioni immobiliari di Fondazione Cassamarca.

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