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Cronaca Breda di Piave

Nuove scogliere per proteggere la sponda destra del Piave: un milione dalla Regione

Dopo la bonifica dagli ordigni bellici i lavori sono stati consegnati e interesseranno in particolare i territori di Maserada e Breda per un'estensione di 2600 metri

BREDA DI PIAVE Con l’inizio del 2017 il Genio Civile di Treviso ha effettuato la consegna dei lavori  per la realizzazione di alcune scogliere a protezione della sponda destra del fiume Piave in varie sezioni e adeguamento delle quote arginali tra Maserada e Breda, dando seguito a quel programma da 2,7 miliardi di euro che la Regione intende investire per la sicurezza idrogeologica del Veneto e di cui sono già stati eseguiti o sono in fase di completamento interventi per oltre 900 milioni.

“Preceduto da una verifica della presenza di ordigni bellici rimasti inesplosi durante la Prima Guerra Mondiale, attraverso bonifica e consegna alle autorità competenti attualmente in fase di esecuzione - spiega l’assessore alla Difesa del Suolo Gianpaolo Bottacin -, l’intervento prevede nella fase successiva il ripristino delle condizioni di funzionalità e sicurezza della difesa idraulica, costituita dall’argine destro del fiume Piave lungo tutto il tratto posto tra Candelù di Maserada sul Piave e Saletto di Breda di Piave per una estensione di circa 2.600 metri, mediante sbancamento profondo nei tratti ritenuti critici e successivo ripristino con terre di nuova fornitura, prestando maggior attenzione alle zone critiche lungo tutta la sommità arginale”.

“Per aumentare le condizioni di sicurezza della viabilità – aggiunge Bottacin - abbiamo inoltre previsto il ripristino del pacchetto stradale, compresa l’asfaltatura e l’inerbimento delle scarpate, mantenendo le attuali dimensioni. Contiamo che i lavori, il cui costo complessivo sarà di circa un 1.000.000 di euro, possano essere completati entro l’estate”.

L’intervento in questo tratto del fiume Piave era stato realizzato dal Regio Magistrato delle Acque dopo la fine della Prima Guerra Mondiale per ripristinare l’argine nelle aree colpite da bombardamenti. “tutte le opere realizzate in epoca remota, seppure di ottima qualità - conclude Bottacin -, richiedono un lavoro di manutenzione straordinaria, in questo caso, indispensabile sia per la sicurezza idraulica, sia per quella stradale. Continuiamo dunque, anche con questo ulteriore intervento, con il nostro ambizioso programma di difesa idrogeologica del territorio Veneto, confidando ovviamente che anche il governo possa garantirci le risorse per opere davvero importanti per la sicurezza dei cittadini”.

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