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Cronaca Valdobbiadene

"Devi fare la donna di casa": a processo perché picchiava e minacciava la compagna

Sotto accusa per maltrattamenti in famiglia, stalking, lesioni personali e minacce un 27enne di Valdobbiadene: per anni avrebbe reso la vita impossibile a una ragazza di 23 anni

VALDOBBIADENE Quella che sembrava una storia d'amore perfetta col tempo si sarebbe trasformata in un incubo fatto di insulti, minacce, botte e pressioni. Intimidazioni che non sarebbero state rivolte soltanto alla diretta interessata, una 23enne di Valdobbiadene, ma anche ai suoi genitori. Sono le condotte contestate a un 27enne, ex compagno della giovane, finito a processo per rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, stalking e minacce.

A trascinarlo di fronte al giudice Francesco Sartorio, dopo anni di presunti soprusi, è stata proprio la 23enne che si è costituita parte civile assieme ai genitori con gli avvocati Alberto Mascotto ed Elisa Romeo, chiedendo un risarcimento complessivo di 24 mila euro. Ieri mattina si è aperto formalmente il procedimento penale a carico del 27enne, difeso dall'avvocato Alessio Pizzo, e sul banco dei testimoni si è seduta la 23enne che ha ripercorso, rispondendo alle domande di pubblico ministero e legali, i vari episodi di cui si sarebbe reso protagonista il suo ormai ex compagno.

Stando a quanto raccontato dalla giovane, i due si sarebbero conosciuti in tenera età (lei appena 18enne, lui di anni ne aveva 22) e tra loro era scoppiato subito l'amore. Tanto che nel giro di un anno, nel 2012, avevano deciso di andare a convivere per coronare il sogno di stare assieme. E i problemi sarebbero iniziati quasi da subito. “Il suo comportamento è cambiato – ha riferito la giovane al giudice - ha iniziato a diventare violento e prepotente”. Lui, secondo l'accusa, avrebbe voluto “una donna di casa” e ogni volta che lei gli faceva notare che in casa non faceva nulla lui avrebbe reagito insultandola e intimidendola. Nell'estate 2013 però si sarebbe spinto oltre arrivando, al culmine dell'ennesima discussione, a prenderla per il collo, a strattonarla e a gettarla per terra. In quell'occasione si sarebbe calmato soltanto con l'arrivo dei genitori di lei.

Allontanato da casa, dopo due settimane avrebbero fatto pace. Ma tornato in quell'abitazione, dopo aver rassicurato la 23enne che sarebbe cambiato, la situazione non sarebbe invece mutata di una virgola. Sempre le stesse anche le minacce: “Te la farò pagare, giuro che ti brucio il negozio, basta che schiocchi le dita e arrivano in 50 ad aiutarmi”. Frasi pronunciate anche di fronte alla loro figlioletta, che nell'agosto 2015 ha assistito anche all'episodio più violento, quello che ha fatto scattare la denuncia: l'uomo avrebbe preso a schiaffi e calci la compagna facendola finire in ospedale, dove poi i medici hanno scoperto le lesioni subite anche in precedenza. Andato via di casa una seconda volta, avrebbe poi cominciato a tormentare la 23enne presentandosi quotidianamente nel suo negozio, reiterando le minacce anche nei confronti dei genitori di lei, rei di aver contribuito alla fine della loro storia.   

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