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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Pieve di Soligo

Botte, insulti e un iPad in frantumi, la lite dopo il matrimonio finisce in tribunale

Di fronte un coppia di 60enni e la giovane sposa, una 30enne, accusata dalla Procura di Treviso di rapina. Sullo sfondo una vecchia storia di confini e diritti di passaggio

Una storia di incomprensioni che risale almeno a 50 anni fa che ha scavato un fossato tra due famiglie e in cui una 30enne di Pieve di Soligo si è trovato immersa suo malgrado. E una festa per il matrimonio di lei che finisce a botte, insulti e con Ipad in frantumi. Questa la vicenda che sta dietro ad un processo di fronte al giudice Alberto Fraccalvieri in cui tutti i protagonisti della serata sono finiti sul banco degli imputati. Di fronte una coppia di 60enni, accusati di lesioni e molestie e lei, la "sposina", che invece deve rispondere del ben più grave reato di rapina.

Tutto accade nell'estate del 2017. E' la giornata in cui la giovane donna convola a nozze con l'uomo con cui convive da almeno 10 anni e da cui ha avuto due bambini. Ma soprattutto il neo sposo appartiene ad una delle due famiglie belligeranti ed è il proprietario della casa che confina con quella dei due 60enni, che dall'arrivo della giovane non hanno perso un attimo per insultarla. Arriva il giorno delle nozze, una giornata magica che per la giovane ha però un epilogo amaro. Rincasando nell'auto guidata dal marito e con a bordo i due figlioletti la ragazza, all'uscita, viene affrontata dalla signora 60enne. Che le punta in faccia l'iPad e con fare ironico le dice: «Guarda che bella che sei oggi".

Una frase che sarebbe stata solo apparentemente un complimento e che, complice forse qualche calice di troppo, scatena la reazione della 30enne, che risponde allontanando la donna con un gesto che fa sì che l'iPad cada a terra e vada in mille pezzi. In meno che non si dica si scatena il parapiglia: le due iniziano a tirarsi vicendevolmente per i capelli e graffiarsi. La 60enne riporta la peggio, come dirà il referto del pronto soccorso. A fatica il neo marito riesce a staccare la coniuge dalla contendente e a riportarla finalmente a casa, sotto lo sguardo scioccato dei figli.

Il bilancio della serata, oltre che un viaggio non previsto all'ospedale, sono querele incrociate e tutti e tre che finiscono a processo, la sposa per rapina perché avrebbe cercato di sottrarre l'iPad alla rivale. Il legale della 30enne, l'avvocato Manuela Gajo (i 60enni invece sono assistiti dall'avvocato Alberto Mascotto), ha cercato inutilmente di far ritirare le querele delle parti. Ma questa sembra l'occasione perfetta per arrivare alla resa dei conti dopo anni e anni di veleni. Chi ci ha rimesso di più è la giovane, costituitasi anche come parte civile, che a causa di questa vicenda è finita dallo psicologo.

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