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Cronaca Pieve di Soligo / Via Gaetano Schiratti

Anziano rapinato e seviziato, fatale una bottigliata e i colpi alla testa

Oggi, mercoledì 30 marzo, l'autopsia sul corpo di Adriano Armelin. Fatali, secondo le indiscrezioni che trapelano dopo l'esame post mortem, i colpi ricevuti alla capo e al volto e inferti con una bottiglia. Il presunto omicida, Mohamed Boumarouan, 36enne marocchino, avrebbe agito sotto l'effetto di alcol

Uno o più colpi inferti con forza al volto e alla testa,  sferrati con una bottiglia di vetro e risultanti in un trauma cranio-facciale. Sarebbe questa la causa della morte di  Adriano Armelin, ex elettrauto in pensione di 83 anni, massacrato di botte nella sua abitazione di via Schiratti a Pieve di Soligo venerdì 25 marzo e deceduto dodici ore dopo l'aggressione.

Queste le prime indicazioni che vengono dall'autopsia sul corpo della vittima, che è stata condotta oggi. Sul cadavere sono state riscontrate una lesione a livello toracico addominale e una del collo, entrambe probabilmente dovute al selvaggio pestaggio di Armellin, che aveva le mani e i piedi legati. E' stato effettuato anche il prelievo del cervello della vittima che, nei prossimi giorni, sarà sottoposto ad un esame approfondito per valutare l'entità della lesione, dal momento che il taglio profondo a livello del cuoio capelluto riscontrato sull'83enne non pare essere stato fatale.

Mohamed Boumarouan, il 36enne residente a Moriago della Battaglia in carcere per l'omicidio preterintenzionale dell'anziano, avrebbe agito sotto l'effetto di alcol. Il marocchino, recluso nel penitenziario di Treviso, ha incontrato oggi, mercoledì 30 marzo, il proprio legale, l'avvocato Filippo Viaggiano. «E' ancora molto scosso per quello che è accaduto» ha spiegato l'avvocato subito dopo. Boumarouan ha detto che non voleva uccidere Armellin ed è probabile che sia stato preda di un raptus, probabilmente dovuto al tasso alcolico che ha eliminato i freni inibitori. Poi, spaventato, ha cercato di fuggire, come testimonia il video ripreso da un vicino di casa di Armellin e trasmesso ieri dall'emittente Antenna Tre Veneto

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A giorni il difensore chiederà che il suo assistito venga sentito dal pubblico ministero Giulio Caprarola, che coordina le indagini. Infine non è escluso che, entro la prossima settimana, all'interno dell'abitazione dove è avvenuto il fatto di sangue si rechi il Ris di Parma per un sopralluogo.

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