Rapina di Pieve, polizia scientifica nell'abitazione e nell'ex negozio di Armelin
Giovedì il sopralluogo dei militari specializzati del Nucleo Investigativo di Treviso, su ordine della Procura di Treviso. Lunedì prossimo Mohamed Boumarouan, il 36enne marocchino che ha aggredito, rapinato e picchiato a morte il pensionato 83enne, comparirà di fronte al magistrato, affiancato dall'avvocato Filippo Viggiano
Sopralluogo dei militari specializzati del Nucleo Investigativo di Treviso, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Treviso, nella mattinata di ieri, giovedì 7 aprile, all'interno dell'abitazione di via Schiratti e nell'ex negozio di Adriano Armelin, l'83enne rapinato in casa lo scorso 25 aprile da Mohamed Boumarouan. Il 36enne marocchino che ha aggredito, rapinato e picchiato a morte il pensionato 83enne, morto il giorno seguente a causa delle gravi lesioni riportate, comparirà lunedì prossimo di fronte al magistrato, affiancato dall'avvocato Filippo Viggiano. Lo straniero, accusato di tentata rapina e omicidio preterintenzionale, è rimasto in silenzio nel corso dell'udienza di convalida del fermo: questa volta potrebbe invece decidere di parlare e spiegare la sua versione dei fatti. Secondo la sua versione, riportata dal difensore, Adriano Armelin avrebbe aperto spontaneamente al nordafricano, che probabilmente voleva vendergli qualcosa. Poi, probabilmente sotto l'effetto dell'alcol, Boumarouan avrebbe selvaggiamente colpito il pensionato dopo avergli chiesto dei soldi che però l'83enne non aveva. «Ma non volevo ucciderlo» dice dalla sua cella nel carcere di S. Bona a Treviso.
I rilievi svolti ieri dai carabinieri avevano il fine di repertare impronte ed altri elementi utili per le indagini. Campioni che saranno poi analizzati a scopo probatorio dagli inquirenti: i militari si sono soffermati a lungo nell'abitazione al civico 85 di via Schiratti, soprattutto nel luogo in cui è avvenuta l'aggressione, lungo le scale ma anche al piano superiore (da cui il 36enne si è poi dileguato, lanciandosi su una tettoia e poi nel cortile del vicino di casa) ma pure nell'attività da elettrauto che Armelin aveva gestito per oltre 40 anni con un socio e dismessa alla morte della moglie, alcuni anni fa.
Sembra che gli unici oggetti abbandonati dal magrebino (una confezione di verdure surgelate, merendine e un paio di scarpe) non siano stati presi in casa di Armelin ma rubati dal 36enne in un supermercato della zona di via Schiratti. Lo straniero, al momento della rapina, era completamente ubriaco, come testimoniato anche dal video delle immagini di videosorveglianza del vicino di casa dell'83enne che ha incrociato la fuga di Mohamed Boumarouan, barcollante dopo la maldestra caduta a terra.
Resta il giallo sul movente. Perchè tanta violenza nei confronti di Armelin? Perchè trucidarlo a bottigliate in testa e lasciarlo agonizzare in un lago di sangue? Risposte che sarà lo stesso straniero a spiegare probabilmente già lunedì prossimo.