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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Tutto pronto al Collegio Pio X per l'avvio del Cammino Sinodale Diocesano

“Discepoli di Gesù per un nuovo stile di Chiesa": sabato 18 febbraio la prima Assemblea che vedrà coinvolti i 273 membri coinvolti che saranno divisi in 26 diversi gruppi di lavoro

TREVISO L’auditorium, le sale e le aule del Collegio Vescovile Pio X sabato 18 febbraio si riempiranno di volti, voci, momenti di discussione, confronto. E’ arrivato, infatti, il momento della prima Assemblea del Cammino Sinodale Diocesano che vedrà al lavoro i 273 membri, sacerdoti, diaconi, religiosi e laici. Ventisei i gruppi di lavoro impegnati per tutta la mattina. Dopo questo primo momento seguiranno l’assemblea del 6 maggio, sempre all’auditorium del collegio Pio X, e quella del 21 ottobre. Due le assemblee vicariali, una in marzo e una tra maggio e giugno, per contribuire alla riflessione in modo ancora più vicino al territorio. Infine, la consegna delle conclusioni, che si terrà venerdì 17 novembre.

Il vescovo Gianfranco Agostino Gardin ha proposto questo percorso alla Diocesi, sollecitato dalla Visita pastorale alle parrocchie conclusa lo scorso maggio, e ne ha definito i contenuti e il significato con la lettera “Discepoli di Gesù per un nuovo stile di Chiesa”.

“Al centro due temi – obiettivi forti: la relazione con Gesù Cristo e la sua centralità nella vita dei credenti e delle comunità, e la presenza di cristiani adulti – spiega il Vescovo -. Ma sono due temi che vogliamo collegare insieme. Desideriamo che in questa chiesa, in questi cristiani la figura di Gesù acquisisca una maggiore conoscenza e centralità, soprattutto in relazione agli adulti, perché se gli adulti non sono depositari della fede è difficile che la possano trasmettere alle giovani generazioni”.

Spiegando la scelta di coinvolgere un così gran numero di persone, in prevalenza laici, il Vescovo sottolinea: “Ci pare di aver preso sul serio quella richiesta di maggiore sinodalità che ci arriva da papa Francesco ma che, andando più indietro, ci viene dal Concilio Vaticano II, soprattutto dalla presentazione della Chiesa come popolo di Dio, caratterizzato dalla comune vocazione battesimale che rende tutti soggetti ecclesiali, soggetti di missione, e quindi anche necessariamente soggetti protagonisti della lettura della realtà, di discernimento e di lavoro comune per individuare le scelte da compiere. E la risorsa positiva fondamentale da mettere in campo, secondo me, è il desiderio, che vorremmo stimolare, che i cristiani si sentano cristiani in questo luogo e in questo tempo. Siamo una chiesa in cammino dentro le provocazioni della storia”. E aggiunge mons. Gardin: “Un volto nuovo della Chiesa potrà essere dato anche da una maggior sinodalità: il cammino che ci apprestiamo a compiere potrebbe renderla più consueta tra noi. Sinodalità significa mettersi in reciproco ascolto, riflettere e programmare insieme, esercitare la corresponsabilità, superare il clericalismo riconoscendo la “voce in capitolo” che i laici devono avere”.

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