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Cronaca

Scoperti i furbetti del pedaggio autostradale: evasi 100mila euro

La polizia usa il pugno duro contro gli "evasori seriali" del biglietto dell'autostrada. Diverse le tecniche utilizzate per non pagare

TREVISO - Chi è abituato ad utilizzare le autostrade italiane sa quanto sia fastidioso molto spesso doversi fermare ai caselli e pagare il pedaggio richiesto, più per la perdita di tempo in sè stessa che per il costo del biglietto, ma alla fine si fa, anche in ossequio alla legge.

Qualcuno però non deve pensarla allo stesso modo e sono quindi diversi gli stratagemmi utilizzati dagli automobilisti per evitare di pagare il pedaggio autostradale. Si và dal più noto passare al casello in scia ad un auto con il Telepass, a l'inserire una Viacard esaurita nella colonnina per il pagamento potendo così usufruire dell'apertura delle sbarre con la promessa di pagare quanto dovuto entro una settimana. Il problema maggiore però è il fatto che non si tratti di episodi isolati, ma di una vera e propria moda su tutto il territorio nazionale e che solo lungo la A27 comporta un danno per evasione da oltre 100 mila euro annui.

I dati sono stati presentati dalla Polstrada trevigiana, sempre molto attenta a questa tipologia di episodi "scorretti", tanto che negli ultimi giorni sono state due le persone finite denunciate. Il primo caso è quello di un 40enne senza fissa dimora, ma gravitante su Treviso: l'uomo infatti utilizzava la "scia" dei veicoli davanti per uscire dall'autostrada senza pagare evitando così nel complessivo un costo di ben 4mila euro. Il problema di questa situazione è stato però il fatto che il 40enne guidava un'auto intestata ad una 52enne indigente di Reggio Calabria, chiaramente una prestanome, e che negli anni aveva subito già due denunce da altrettante compagnie assicurative per il mancato pagamento dei premi previsti e per aver utilizzato documenti falsi.

Il secondo caso invece riguarda una ditta della città di Milano che negli ultimi mesi non avrebbe pagato i pedaggi autostradali dei suoi dipendenti per una somma pari a 17 mila euro: la situazione potrebbe portare ora a suo carico anche il pignoramento degli automezzi coinvolti.

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