rotate-mobile
Cronaca Povegliano

La Procura rinuncia al ricorso, niente processo d'Appello per Christian Barzan

Il pubblico ministero di Treviso Daniela Brunetti e anche la Procura Generale di Venezia non hanno elementi per rimettere in piedi il processo al giovane 25enne di Quinto che, la sera del 7 giungo del 2019, si schiantò contro l'auto di Giuseppina Lo Brutto, 62enne ex dipendente della Provincia. Nel procedimento svoltosi in primo grado (in abbreviato) la fidanzatina di Barzan lo accusava di aver causato il frontale apposta, oltre che puntare il dito su di lui per violenza sessuale e stalking, accuse da cui è uscito prosciolto

Nè la Procura di Treviso né quella Generale di Venezia presenteranno appello contro la sentenza che, lo scorso 6 ottobre in abbreviato, ha mandato assolto Christian Barzan dalle accuse di omicidio volontario, duplice tentato omicidio, violenza sessuale e stalking, condannandolo però a 3 anni e tre mesi per omicidio stradale. Rimane quindi in piedi il ricorso, presentato dal legale del 25enne di Quinto, l'avvocato Fabio Crea, sulla commisurazione della pena.

Il pubblico ministero Daniela Brunetti, e successivamente i magistrati lagunari, non hanno elementi per rimettere in piedi il processo alla luce delle motivazioni del giudice per l'udienza preliminare Piera De Stefani, che aveva scritto di una palese «scarsa coerenza e costanza» nelle dichiarazioni che ha reso l'ex fidandanzata di Barzan - Giorgia Biglieri - e che accusavano l'ex fidanzato di aver causato apposta il frontale in cui, la notte del 7 giugno del 2019 a Povegliano, morì l'incolpevole 62enne Giuseppina Lo Brutto. Il marito della ex dipendente della Provincia, che si trovava nella macchina con cui la coppia stava ritornando da una cena con amici sul Montello, rimase invece gravemente ferito.

«E' un processo che non si doveva neppure celebrare - dice Caudio Barzan, il padre del ragazzo - almeno nei termini in cui è stata posta la vicenda. La Procura aveva tutti gli elementi per giudicare, aveva le carte sotto gli occhi ma si è voluto andare avanti con una incriminazione che era gravissima. Rimane la ferita per quello che è successo è le conseguenze tragiche dell'incidente ma Cristian adesso può davvero tornare a vivere».

Nelle motivazioni della sentenza la De Stefani aveva sostenuto che «è possibile che Biglieri abbia con sincerità manifestato alla polizia una sua percezione, una ricostruzione "soggettiva" dell'evento appena accaduto, che tuttavia non ha potuto trovare conferma nel materiale probatorio acquisito». Per il gup tra i due c'era una «fortissima attrazione reciproca, anche fisica, un'interdipendenza, una reale incapacità di prendere le distanze l'uno dall'altro», smontando così la tesi dello stalking  e della violenza sessuale. Il giudice infatti sottolinea come la versione definitiva di Biglieri, quando parla di vera e propria costrizione fisica al rapporto non protetto avvenuto prima dello schianto, è in stridente contrasto con il suo stesso comportamento.

«Quale sia l'esatta ricostruzione dei fatti - scrive la De Stefani  parlando dell'incidente - ciò che deve ritenersi accertato è che negli istanti immediatamente precedenti lo schianto, all'interno dell'Alfa Mito era in corso un pesante alterco tra i due giovani e che in tale agitato contesto Barzan ha oltrepassato la linea di mezzeria, impattando contro la vettura condotta da Lo Brutto che sopraggiungeva dalla direzione opposta». «Ed allora la tesi secondo cui Barzan avrebbe perso il controllo del veicolo - continuano le motivazioni - condotto a smodata velocità alla luce delle emergenze evidenziate dai rilievi eseguiti nell'immediatezza del sinistro, sulle quali tutti i consulenti hanno convenuto, risulta l'unica razionalmente sostenibile in quanto fondata su dati obiettivi». 

«La decisione che è stata presa - commenta l'avvocato Fabio Crea - è la logica conseguenza delle prove che abbiamo portato dinanzi al giudice e che non potevano né far propendere per la violenza sessuale, né per il presunto stalking, togliendo vigore alla tesi che Christian abbia impattato contro il veicolo con alla guida la Lo Brutto appositamente. Quello che rimane è l'amarezza per la tragica morte della 62enne».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Procura rinuncia al ricorso, niente processo d'Appello per Christian Barzan

TrevisoToday è in caricamento