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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Preganziol

Donna denuncia una violenza sessuale, l'aguzzino è un immigrato

Violentata, vittima di una estorsione e di furto: è accaduto ad una donna di 36 anni di Preganziol, in balia di un senegalese ora processo per sequestro di persona, estorsione, violenza sessuale, spaccio di stupefacenti, furto e sostituzione di persona

Violentata, segregata in casa, vittima di una estorsione e di un furto. Questo quanto accaduto ad una donna di 36 anni di Preganziol, in balia a lungo di uno spacciatore senegalese di 43 anni, ora processo con le accuse di sequestro di persona, estorsione, violenza sessuale, spaccio di stupefacenti, furto e sostituzione di persona.

Una storia durata un anno, tra il settembre del 2016 e lo stesso mese del 2017 a Preganziol, in cui l'abuso di cocaina - di cui la donna faceva uso rifornita dell'immigrato africano - fa da filo conduttore. Solo così si spiegano i 15 giorni tra la metà e la fine del mese di agosto 2017 in cui la 36enne, pur essendo stata prima vittima del furto della carta di credito, poi del telefono cellulare appena acquistato per la cui restituzione il sengalese la costringe a sborsare 350 euro, fa su e giù tra casa sua e quella dell'aguzzino. Fino alla violenza sessuale, avvenuta il 30 agosto di quell'anno.

Secondo le indagini l'uomo le vendeva a "polvere bianca" a 50 euro alla dose. Sono piccole quantità che la donna consuma abitualmente; oltre a creare la dipendenza dagli stupefacenti lo spacciatore la lega di fatto a sé e di questa condizione ne approfitta senza ritegno. A metà del mese di agosto 2017 i due sono insieme a casa della 36enne e in un attimo lui riesce a sottrarre il cellulare di lei. «Dammi soldi o questo telefono non lo vedi più» le dice. Ne nasce un violento alterco ma i due, sorprendentemente tornano a vedersi a fine mese. Questa volta sono a casa del senegalese che, probabilmente sotto l'effetto di stupefacenti, la chiude nella sua camera da letto, prende la borsetta e tira fuori la carta di credito. Farà un prelevamento di 150 euro euro prima di tornare nell'appartamento e chiedere alla 36enne altri soldi. «Ora ti ammazzo, dammi i soldi, voglio il denaro».

Poi la stupro. L'immigrato avrebbe tirato fuori un coltello da cucina e l'avrebbe spinta e strattonata riuscendo a farla entrare nella sua camera da letto. Poi l'ha spinta sul letto, immobilizzandole la bocca con una mano e con l'altra, puntando il coltello, la costringe prima a spogliarsi e poi a subire un rapporto sessuale.

Una volta ripresasi dallo shock la donna riesce a fuggire dal suo carnefice e si reca dai carabinieri di Preganziol a fare la denuncia. Dalle indagini che ne scaturiscono emergerà anche il ruolo giocato da una seconda persona, anche lui un immigrato di origine senegalese di 35 anni, che fornisce al complice i documenti necessari all'apertura di un conto poste pay.

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