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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Segusino

Il premio Guglielmo Zancaner, istituito dal coro di Stramare, va alla comunità di Chipilo

Nei 35 anni dal gemellaggio si ricorda l'epopea di cento segusinesi nel Nuovo Mondo e la fondazione del villaggio sull'altopiano di Puebla, nel Messico centrale

SEGUSINO Un premio per celebrare il talento e la volontà. Sul limitare del cinquantenario dalla scomparsa di Guglielmo Zancaner, l'industriale visionario che creò il distretto dell'occhiale nel basso feltrino. Così il coro di Stramare intende creare un appuntamento annuale che metta in luce singole vicende umane, biografie in cui ilt alento e la volontà si sono espressi nel campo artistico, sociale e dell'imprenditoria. "Un premio - spiega il presidente del coro Daniele Facchin - che sarà l'occasione per dare giusto rilievo a quei molti uomini che nella propria vita abbiano lasciato una traccia nelle nostre comunità".

Il 3^ premio Guglielmo Zancaner verrà consegnato domenica 7 gennaio nel galà di inizio anno a Segusino, chiesa di Santa Lucia (ore 17 ingresso libero ) all'interno di un appuntamento che vedrà insieme musica e memoria. Ad essere premiato, da Paolo Duse Masin, nipote del capitano Guglielmo Zancaner che con questo premio intende mantere viva la memoria del nonno e di una famiglia che ha decretato la rinascita economica del basso feltrino, la comunità di Chipilo "per aver mantenuto in vita lo s-cèch, il dialetto storico di Segusino".

Al premio sarà abbinata la musica: insieme al Coro di Stramare, che ninne nanne natalizie e musica popolare ospiti del concerto saranno le voci del coro Voce Alpina di Onigo diretto da Stefano Pellizzer. "Abbiamo pensato di accendere i riflettori sulla realtà di Chipilo- spiega Daniele Facchin, presidente del coro di Stramare- perchè tutta la regioen di Puebla è stata interessata da un violento terremoto. S distruggono le case, ma non le radici, così questa piccola comunità ha saputo e fortemente voluto mantenere una traccia del paese d'origine attraverso lo strumento più potente: la lingua".

Cercavano La Merica. Trovarono un paesaggio fatto di piccole alture e altipiani, aspro come quello che avevano lasciato. Così nel 1882 cinquanta famiglie partite da Segusino attraversarono l'Atlantico in cerca di fortuna. E, nel cuore montuoso del Messico, provincia di Puebla, costruirono un Veneto in miniatura, ancora con un piede ben piantato dentro il vecchio Millennio. A Chipilo oggi vivono circa 3000 persone, e il messicano si parla poco. La lingua corrente è lo s-cèch, un dialetto aspro e tronco che ha il sapore agre del formaggio, quello che li ha nutriti per buona parte della vita. Fabbriche, produzione casearia, lavoro e tradizioni: Chipilo è rimasta così. Nostalgica. Con il suo mobilificio,che fabbrica copie di mobili antichi esportati in 50 nazioni, e che, con grande economia verbale non poteva che chiamarsi: Segusino.

Nato nel 1891, Guglielmo Zancaner condusse studi classici. All'inizio degli anni '10 del novecento s'imbarcò per gli Stati Uniti, dove in Michigan trovò lavoro in miniera, prima di rientrare in patria un anno dopo circa, arruolandosi nell'Arma dei Carabinieri. Nel 1912 venne inviato in Sardegna con il grado di tenente, ottenendo in seguito, negli anni 20, il comando della stazione locale di Sacile. In seguito girò in numerose caserme italiane, arrivando a Genova Pegli, Imola, l'Aquila ed infine a Udine. Nel 1944, decise di congedarsi con il grado di Primo Capitano. Durante la seconda guerra mondiale, con il pensiero sempre rivolto al proprio paese di origine, cercò di lenire le sofferenze dei suoi concittadini, mediante innumerevoli aiuti alimentari che fece trasportare dalle sue colonie del sacilese. Quindi, per arrestare l'esodo dell'emigrazione, traendo spunto da un'importante fabbrica del Cadore, decise insieme a pochi amici di intraprendere un'attività nel settore dell'occhialeria. In pochi anni il suo lavoro crebbe e nel 1955 inaugurò, in un nuovo stabile, la fabbrica "Filos", nella quale a breve vi si affiancò anche il figlio. Ai primi di giugno del 1965, a pochi giorni dalla sua morte, vennero inaugurati i nuovi reparti e l'elevazione a due piani, indispensabili per l'aumentato volume di lavoro oltre che per l’introduzione di altre lavorazioni che andavano a completare i programmi di sviluppo, a seguito dele più moderne esigenze dei mercati già acquisiti.

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