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Cronaca

Ricattano il prete dopo un rapporto sessuale: fratelli arrestati per estorsione aggravata

I carabinieri hanno ammanettato due marocchini: la scorsa settimana uno dei due ha minacciato di raccontare a tutto il paese quello che era avvenuto in un momento di debolezza

Dopo il rapporto sessuale consumato all'interno dell'abitazione del prete, ha minacciato il religioso: «O mi dai 40mila euro o racconto a tutto il paese quello che è successo tra noi due». Protagonista della vicenda è stato un sacerdote trevigiano dell'Alta Padovana che la scorsa settimana ha avuto un rapporto consensuale con un marocchino di 20 anni che lo aiutava in alcuni lavori per la parrocchia.

Le minacce

Dopo avergli praticato del sesso orale, lo straniero è rincasato, ha discusso col fratello di quanto avvenuto poco prima ed è tornato dal religioso dicendogli che o gli avrebbe consegnato la cospicua somma di denaro o avrebbe raccontato a tutta la comunità delle sue perversioni. Il sacerdote inizialmente ha tentato di raccimolare la somma: non riuscendovi ha pattuito con lo straniero di consegnargli solo 4mila euro. Sabato mattina, disperato, si è rivolto ai carabinieri della locale stazione, svuotando il sacco e raccontando del suo momento di debolezza (pare fosse la prima volta). I militari hanno quindi deciso di seguire il sacerdote che nel pomeriggio si è dato appuntamento coi due aguzzini in un campo del Camposampierese. Consegnati i contanti i due fratelli se ne sono andati ma poco dopo si sono ritrovati i militari in borghese con le manette in mano. Entrambi sono stati portati al Due Palazzi: martedì mattina è attesa la convalida dell'arresto.

La nota della Diocesi

"In merito alle notizie emerse oggi nelle cronache dei quotidiani padovani -si legge- la diocesi di Treviso esprime dolore per la vicenda che ha visto un proprio sacerdote ricattato da due persone, tratte in arresto dai carabinieri per estorsione. Il vescovo Michele Tomasi è informato e segue con attenzione, esprimendo fiducia nel lavoro delle Forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria. Sulla vicenda mons. Tomasi si riserva di valutare i comportamenti e la posizione del sacerdote".

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