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Cronaca

Processo BpVi, primo grado agli sgoccioli

Potrebbero mancare davvero poche ore prima che il dispositivo della sentenza della corte d'assise sia messo nero su bianco: c'è fermento tra le parti civili che chiedono giustizia

Giovedì 18 marzo, attorno alle due del pomeriggio, è iniziata la camera di consiglio nell'ambito del processo per il collasso della Banca popolare di Vicenza, processo che vede come imputato di spicco l'ex presidente dell'istituto di via Framarin Gianni Zonin. Da quanto è filtrato dall'udienza il presidente del collegio giudicante (si tratta della dottoressa Deborah De Stefano) ha spiegato alle parti presenti in aula che la lettura del dispositivo della sentenza dovrebbe avvenire presumibilmente attorno alle sei di domani pomeriggio. L'udienza in qualche modo era stata preannunciata come blindata anche se fuori dal palazzo di giustizia, mercé il fatto che il Veneto è in zona rossa per fronteggiare la pandemia da Covid-19, l'atmosfera era rilassata e gli uomini delle forze dell'ordine erano poco più d'una dozzina. Attorno a mezzodì sempre fuori dal tribunale hanno fatto capolino Renato Bartelle, uno dei legali più noti tra quelli delle parti civili che ai microfoni di Vicenzatoday.it ha parlato di «prove» schiaccianti nei confronti degli imputati. Anche Luigi Ugone (Presidente della associazione a tutela del risparmio «Noi che credevamo nella BpVi) ha detto la sua. «In molti - spiega Ugone - qualche anno fa ritenevano impossibile arrivare sino a questo punto e in così poco tempo. A breve da Borgo Berga uscirà una sentenza che comunque farà storia».

Processo BpVi, primo grado agli sgoccioli
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