Centro massaggi a luci rosse, titolari chiamati a processo
Dopo la sospensione, a luglio tornano in aula un trevigiano e la sua compagna, che gestivano la loro attività a Mareno di Piave. Sono accusati di sfruttamento della prostituzione
Riparte a metà luglio, dopo la sospensione legata a una questione di nullità sollevata dalle difese, il processo ai titolari del centro massaggi a luci rosse di Mareno di Piave.
Sono chiamati in aula, con l'accusa di sfruttamento della prostituzione, un trevigiano e la compagna romena.
Il loro centro era finito nel mirino della guardia di finanza di Padova, che aveva avviato un'inchiesta per portare alla luce le case d'appuntamento nascoste dietro ad altre attività.
Dalle indagini era emerso che nel centro operavano tre massaggiatrici, due romene e un'italiana. Il servizio era a orario continuato, sette giorni su sette, e il costo delle prestazioni variava dai 50 euro per il solo accesso al centro ai 200 euro con "massaggio integrale" incluso.