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Cronaca

In arrivo 15o migranti in Veneto, 35 saranno ospitati nella Marca

A darne annuncio lunedì pomeriggio la PRefettura di Venezia. Duro il Governatore: "Rischio infiltrazioni terroristiche, fermare le partenze"

TREVISO L’annuncio è stato dato lunedì nel primo pomeriggio. Nei prossimi giorni arriveranno in Veneto 150 migranti, di cui 35 saranno ospitati in provincia di Treviso. Lo ha reso noto la Prefettura di Venezia, specificando quale sarà la divisione dei profughi nelle province venete. Il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, questa volta dice no: “Abbiamo messo a disposizione il dormitorio, promosso e chiesto un tavolo di concertazione tra i sindaci del territorio al Prefetto. Abbiamo fatto quanto possibile per fronteggiare l’emergenza. Treviso ha fatto la sua parte ma noi, come credo gli altri comuni del territorio, non possiamo continuare a svolgere il ruolo di supplenti dello Stato e dell’Europa - dice Manildo - . Questa volta se il Prefetto dovesse chiedercelo dovremmo dire no. Non abbiamo strutture, mezzi e risorse. Ai delegati del Governo sul territorio chiediamo invece di intervenire con i mezzi a loro disposizione  per dare una risposta veloce al problema, anche per evitare che da questa situazione possano scaturire problemi di ordine pubblico”.

Si tratta di persone sbarcate nel corso degli ultimi giorni sulle coste siciliane. La loro ripartizione è la seguente: 32 a Padova, 35 a Treviso, 33 a Venezia, 29 a Verona, 21 a Vicenza.  Sulla questione degli sbarchi è intervenuto anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, chiedendo il blocco immediato delle partenze dei barconi dalle coste libiche e la sospensione dell’operazione Triton. “Questo è da fare oggi – ha detto il presidente della Regione – non tra settimane quando l’Onlu o chi per esso avrà deciso qualcosa al termine di discussioni, veti, controveti, controproposte, anche a fronte del rischio di infiltrazioni terroristiche tra i migranti del Nordafrica, che già mesi addietro avevo segnalato e che ora sembra essere stato scoperto anche dall’europa e dal Ministro degli Esteri”.

Ma, secondo Zaia, si tenta di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. “Più di 200 mila fantasmi disperati, e tra loro con ogni probabilità più di qualche malintenzionato, sono stati sparsi per l’Italia –incalza Zaia -. Nel Veneto ne abbiamo visti passare circa 7 mila, ma oggi nessuno sa dove siano o cosa facciano. Se sono veri disperati non li si è certo aiutati scaricandoli come pacchi sui territori e sui Sindaci. Se invece tra loro c’è qualche terrorista o comunque qualche delinquente comune, oggi è libero di organizzarsi nell’ombra come meglio crede – conclude -. Un luminoso esempio di pericolosa superficialità nel non gestire un’emergenza planetaria che adesso è divenuta anche pericolo per la nostra sicurezza”.

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