rotate-mobile
Cronaca

Profughi, nuovi arrivi in Veneto, sindacati: "Tavolo immigrazione"

Annunciata una nuova ondata di migranti destinati alla Marca. Lorenzon (Cisl): "Convocare immediatamente un tavolo sull'immigrazione"

TREVISO Non più un’emergenza, ma un fenomeno costante con cui fare i conti. Dopo la sistemazione di 39 stranieri sbarcati sulle coste della Sicilia e costretti a trascorrere la notte a bordo di un autobus vicino alla stazione dei treni di Treviso, ecco l’annuncio di nuovi arrivi in tutto il Veneto. I 39 stranieri giunti nel capoluogo trevigiano pochi giorni fa hanno trovato alloggio all’interno delle strutture Caritas, di una cooperativa sociale e degli appartamenti Unindustria.

Se da una parte il Ministero dell’Interno sta informando le Prefetture di competenza, dall’altra si schiera il fronte del no da parte dei sindaci che ancora una volta ribadiscono che le strutture per l’accoglienza sono ormai sature. Al Veneto a suo tempo era stata assegnata una quota di 3.742 migranti. Al momento, però, è stata raggiunta la cifra di 2.224 persone accolte. La quota era stata determinata a seguito dell’intesa cui si era giunti in sede di conferenza unificata Stato – Regioni e Stato – Città e autonomie locali. Fin dal gennaio del 2014 la preoccupazione dei Prefetti veneti è stata distribuire i profughi in piccoli gruppi nei territori, all’interno di alberghi, cooperative, strutture della Caritas, con un costante presidio delle forze dell’ordine che ha impedito che si verificassero situazioni pericolose, tranne nel caso di qualche giorno fa, quando a Vittorio Veneto un gruppo di migranti ospiti al Ceis ha inscenato una protesta bloccando per ore la strada statale Alemagna.

"L’ulteriore afflusso di migranti – si legge in una nota della Prefettura di Venezia, rende necessario individuare ogni utile disponibilità di accoglienza". Un modo per chiedere a sindaci e associazioni di fare uno sforzo.  A fronte della mancanza di alloggi, rispunta quindi l’ipotesi delle ex caserme in disuso quali luoghi per ospitare i migranti. “Ma anche questa volta – tuona il Governatore del Veneto, Luca Zaia -, dico no alla creazione di ghetti insalubri e impattanti sulle comunità locali. Si smetta di creare rattoppi che sono peggio del buco e Renzi affronti seriamente la questione andando dai suoi amici dell’Europa a convincerli a prendersene un po’”.

Anche il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, insieme ai colleghi primi cittadini della Marca e al Prefetto Maria Augusta Marrosu, aveva ribadito l’impossibilità ad accogliere un nuovo gruppo di migranti per mancanza di spazi. A dare man forte c’è anche il sindaco di Villorba, Marco Serena, secondo cui è fondamentale mantenere la rotta segnata nell’incontro in Prefettura a Treviso durante il quale si era giunti alla linea condivisa del no all’arrivo di nuovi profughi. “Ora qualcuno rompe il fronte – chiosa Serena -, spinto da logiche emozionali e mediatiche. Gli amministratori però hanno già indicato all’unanimità, davanti a un rappresentante del governo, la strada da percorrere”.

Contro i nuovi arrivi si schierano anche i sindacati. Franco Lorenzon,  segretario generale della Csil Belluno Treviso, giovedì mattina ha formalmente chiesto  al Prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu, di convocare il tavolo per l’Immigrazione, istituito qualche anno fa, che da tempo non viene più coinvolto nella gestione degli immigrati e nell’accoglienza profughi. “Noi riteniamo che solo un tavolo comune  possa, se non risolvere, almeno ridurre gli impatti più devastanti di questa problematica. – afferma il segretario Cisl - Abbiamo quindi chiesto formalmente al Prefetto di convocare al più presto il tavolo territoriale sull’immigrazione, attorno al quale siedono i comuni, le associazioni e gli enti che a vario titolo si occupano del problema. Un tavolo che in passato è stato utile , sia pur senza fare miracoli, perché ha permesso ai vari soggetti di confrontarsi, di coordinare i loro interventi e di assumersi reciprocamente delle responsabilità". Parere negativo anche di Forza Nuova, che ancora una volta chiede il rimpatrio immediato dei clandestini. “Lo stato – dichiara Davide Visentin, coordinatore regionale del movimento – deve occuparsi prima dei suoi figli, italiani. Mai in un momento storico come quello che stiamo vivendo ora, in cui non resta più niente neanche per noi, bisogna immediatamente bloccare l’ingresso di nuovi migranti”.

La parlamentare trevigiana Simonetta Rubinato  sull’accoglienza ai profughi sta predisponendo un’interrogazione indirizzata al ministro dell’Interno Angelino Alfano. Per la deputata del Pd è già una prima risposta positiva quella arrivata giovedì dalla Commissione europea che ha annunciato uno stanziamento di 13,7 milioni in più all’Italia per far fronte alla pressione migratoria e il prolungamento dell’operazione Frontex Triton a tutto il 2015. “Oltre a risorse straordinarie – osserva – serve anche leale collaborazione e cooperazione tra tutti i livelli di governo per gestire l’emergenza. Per questo il ministro Alfano deve invocare maggiore responsabilità da parte della Regione Veneto, perché se non c’è coordinamento ai più alti livelli c’è il caos. E io credo che le soluzioni migliori siano quelle concertate non che quelle calate dall’alto. O preferiamo che i prefetti requisiscano caserme ed altri edifici d’autorità?”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Profughi, nuovi arrivi in Veneto, sindacati: "Tavolo immigrazione"

TrevisoToday è in caricamento