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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro

Emergenza sicurezza a Treviso: via al progetto "Controllo di vicinato"

Il "Neighborhood Watch" è nato negli Usa negli anni '60, ma ora arriva a Treviso sulla scia delle ronde volontarie per contrastare la criminalità

TREVISO - La sicurezza dei cittadini prima di ogni cosa. Questo potrebbe essere lo slogan del nuovo progetto "Controllo di vicinato" presentato mercoledì a Ca' Sugana dalla polizia municipale, unico modo per contrastare la criminalità in maniera capillare su tutto il territorio comunale. Il progetto nato negli anni '60/70, negli stati Uniti, si è poi diffuso negli anni ’80  in Gran Bretagna ed in molti paesi europei ed extraeuropei. E’ attivo in Italia dal 2008 e coinvolge, con risultati positivi, circa sessanta comuni Italiani, fra cui Parma, Lucca, Piacenza e nell’ambito Regione Veneto Mira, Martellago, S.Donà di Piave, Marcon.

L'idea di aderire al progetto è logica conseguenza dell'aumento di furti e aggressioni in tutte le zone del centro città e non solo, con conseguenti fenomeni come la nascita di ronde volontarie di cittadini di quartiere o lo sviluppo delle "Passeggiate della sicurezza" proposte dai militanti di Forza Nuova che nelle ultime settimane ha iniziato a controllare i quartieri di Sant'Antonino, San Bartolomeo, Sacro Cuore, San Pelajo e tanti altri. L'obiettivo quindi è quello di puntare a migliorare il livello di sicurezza generale, in base ad un principio solidaristico. Nello specifico nel 2013, a Caronno Pertusella (VA) è stata fondata l’Associazione Controllo del Vicinato – (www.controllodelvicinato.it). L’associazione, con la quale il Comando Polizia Locale ha già preso contatti, è composta da una rete territoriale di specialisti e volontari che forniscono consulenza e supporto gratuito sia alle amministrazioni che ai gruppi di cittadini.

L’associazione apartitica, apolitica è il punto di riferimento per le Amministrazioni  e gruppi di cittadini, che vogliano avere supporto nelle fasi iniziali del programma, e prevede la partecipazione agli incontri con la cittadinanza dei volontari dell'associazione stessa, nonché la messa a disposizione di materiale informativo sul tema sicurezza. Il principio alla base del progetto è semplice: una comunità solidale e attenta è anche una comunità più sicura, in supporto e diretta collaborazione con le forze dell’ordine. Si tratta di una proposta per affrontare il problema dei furti e della microcriminalità  partendo dalla partecipazione attiva dei cittadini, e che mira a sentirsi più sicuri nella propria comunità e rinsaldare i rapporti di vicinato creando coesione sociale. In relazione a quest'ultimo aspetto, il progetto oltre ad essere un deterrente contro i furti in abitazioni e un disincentivo per altri comportamenti illegali, rappresenta anche un valido strumento per segnalare situazioni di disagio.

Con questo progetto è volontà dell'Amministrazione essere più vicina alla cittadinanza e incidere così sulla percezione di sicurezza di tutta la popolazione, soprattutto delle fasce più deboli (anziani, persone sole, etc). Nel progetto diviene centrale il coinvolgimento dei cittadini a cui viene insegnato come eliminare le proprie vulnerabilità ambientali e comportamentali, ed a prestare attenzione a quello che avviene nella loro via, frazione, quartiere e a segnalarlo alle forze dell’ordine, attraverso i coordinatori dei gruppi di Controllo del Vicinato. Le zone in cui vengono formati i gruppi vengono segnalate da appositi cartelli, che costituiscono già un primo deterrente  per i malintenzionati. Inoltre il clima di collaborazione e solidarietà che si diffonde tra i residenti contribuisce a ricreare il senso di comunità che nella società odierna sembra essere andato perduto. 

In una visione totalmente alternativa a quella delle ronde di quartiere e per evitare qualsiasi tentazione di “atti di eroismo” è così possibile creare una rete virtuosa di controllo che, se diffusa sul territorio, disincentiva la presenza di malintenzionati e previene la commissione di reati.  La partecipazione dei cittadini, in contatto grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie (facebook, whatsapp., rete telefonica, etc.) avviene in ogni caso  in cooperazione con le forze dell’ordine. Inoltre, una peculiarità che contraddistinguerà la realtà trevigiana è la volontà di coinvolgere nel programma anche soggetti diversi dai residenti, quali ad esempio i titolari di attività/esercizi commerciali. In ogni caso, pur considerando che nella maggior parte delle realtà l’attivazione del progetto è espressione di una volontà di gruppi di cittadini, nel caso in questione sarà necessaria la volontà e l’impegno dell’Amministrazione, anche come supporto a livello organizzativo.

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