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Cronaca

Progetto Vi.So.Re: entro fine marzo telecamere in 27 comuni

L'installazione delle telecamere è ormai quasi ultimata: su 89 siti previsti, ne mancano soltanto 6 da realizzare in provincia di Treviso

TREVISO Proseguono i lavori per il progetto di videosorveglianza del territorio denominato Vi.So.Re che prevede telecamere in 27 Comuni, progetto da oltre 5 milioni di euro voluto dalla Provincia di Treviso che ha ottenuto fondi ministeriali e regionali, frutto del lavoro di concertazione tra la Provincia stessa e Prefettura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Questura, Polizie Locali, Vigili del Fuoco, Comuni.

L'installazione delle telecamere è ormai quasi ultimata: su 89 siti previsti, ne mancano soltanto 6 da realizzare. Da quest'estate sono in funzione in qualità di test le telecamere di Susegana (all'altezza di Astoria) e Cimadolmo (rotatoria ovale dopo il ponte sul Piave lungo SP 92 in direzione Codogné). Per quanto riguarda il trasporto dei dati, l’installazione delle antenne nei 29 nodi della rete wireless che funge da dorsale (POP di backbone) è ormai oltre il 50% del completamento. Inoltre, la sala del “Data Center” nel sito individuato a Oderzo, completo di tutte le apparecchiature principali e accessorie, è già funzionante al 100%. Apparecchiature di monitoraggio: Sono state installate tutte le apparecchiature di monitoraggio di sala (PC, monitor e armadi contenenti apparecchiature di rete e alimentazione di emergenza) nei 27 Comuni e nelle 9 sedi delle Forze dell'Ordine (Questura Treviso, Stradale di Treviso, Commissariato P. Stradale di Conegliano, Comando CC Treviso, Compagnia CC Conegliano, Compagnia CC Vittorio V, Comando Provinciale GdF Treviso, Compagnia GdF Conegliano).

“Come sempre parlano i fatti e a marzo Vi.So.Re. sarà operativo – ricorda il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro - il progetto redatto è per la realizzazione di due sottosistemi integrati, uno di videosorveglianza urbana, sia per i Comuni sia per gli organi di Polizia dello Stato, e l’altro di lettura targhe per gli organi di Polizia. Tali sistemi consentono la raccolta, lo scambio e l’analisi di informazioni attraverso un network integrato di collegamento. Ed è proprio la connessione tra i due sottosistemi a rendere il progetto unico nel suo genere tanto da rappresentare un modello sperimentale nell’ambito dell’intero territorio italiano. Anche così si fa sicurezza”.

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