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Cronaca

Agenti di commercio insorgono: "Abolire il monomandato"

Di fronte alla proposta di legge sostenuta da Sel gli Agenti Treviso sono contrari: "Grave danno economico e per la crescita"

TREVISO Lavoratori autonomi costretti a diventare come dipendenti. L’associazione di categoria Agenti Treviso, federata Usarci, che raggruppa gli agenti di commercio della Marca, insorge di fronte alla proposta di legge avanzata da Usarci e sostenuta da Sel che mira a mettere mano alla figura dell’agente monomandatario. Secondo il presidente di Agenti Treviso, Andrea Zanchetta, si tratta della strada sbagliata: “La proposta di legge che prevede un limite economico al di sotto del quale sia proibito un contratto monomandatario non risolve il problema – spiega Zanchetta -. Avevo già avuto modo di segnalare a livello nazionale che andava fatta una battaglia per abolire il monomandato di per sé”.

Per l’organizzazione è inammissibile che un lavoratore autonomo sia costretto a legarsi ad una sola azienda. Le conseguenze sarebbero fatali se si pensa che quella del monomandatario è una figura che nella categoria rappresenta il 30 per cento degli agenti. “Una percentuale importante indicatrice anche dell’anello più debole della categoria – incalzano dall’associazione -. Le condizioni in cui lavorano gli agenti monomandatari sono critiche, soprattutto in questo momento di crisi in cui i guadagni si sono ridotti e mettere un tetto al reddito minimo pari a tre volte la retribuzione lorda di un lavoratore dipendente del settimo livello del contratto del commercio, al di sotto del quale il mandato potrà essere trasformato in plurimandatario non serve a nulla”. Piuttosto, secondo Zanchetta, andrebbe vietato il monomandato.

E’ giunta dunque l’ora, per l'associazione di categoria  presieduta da Zanchetta e seconda in Italia per numero di iscritti come federato Usarci, di porre fine al potere delle aziende. “Forti della loro posizione spesso modificano unilateralmente la zona geografica prevista e contrattualmente assegnata, riducono la percentuale provvigionale prevista nel contratto, escludono dal portafoglio assegnato alcuni clienti che solitamente corrispondono a quelli economicamente più significativi, anche acquisiti nel tempo dallo stesso agente, con conseguente danno economico e grave pregiudizio per la crescita professionale – concludono dall’associazione -. Mi dispiace di dover dissentire dalla nostra Federazione - spiega Zanchett - ma questa modifica sarebbe inutile: se la proposta avesse un seguito, il monomandato non verrebbe abolito e il problema rimarrebbe in piedi”.

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