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Cronaca Quinto di Treviso

Fallimento Glenfield, in cinque davanti al giudice per l'udienza preliminare

Rinviato il procedimento che vede indagati tre piemontesi e due lombardi. L'accusa per loro è di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale

Sono 9 i milioni di euro del passivo aziendale, oltre al «sistematico depauperamento», così lo chiama la Procura di Treviso, del patrimonio per un ammontare complessivo di 17 milioni di euro. E' questo il conto del fallimento "Glenfield", lo storico e noto marchio di abbigliamento, che nel 2012 aveva portato i libri in tribunale. Cinque le persone che sono finite davanti al gip di Treviso Angelo Mascolo, tre residenti in Piemonte e due lombarde, accusate a vario titolo di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale. L'udienza preliminare di oggi, che arriva a quasi 8 anni dai fatti, è stata rinviata

Tutto ebbe inizio quando il curatore fallimentare va alla ricerca dei libri contabili del noto marchio di abbigliamento sorto tra Treviso, Paese e Quinto. Il caso coinvolge sindacati e imprese e quando il curatore scopre che non c’è traccia di conti e men che meno di soldi interviene la Guardia di Finanza. Gli agenti scoprono così che nella procedura di liquidazione del marchio Glenfield, questo è stato venduto sì per la bellezza di 7,8 milioni di euro a una ditta lombarda, ma che i soldi non sono mai stati nè sborsati, nè incassati. Gli investigatori realizzano anche che ad acquistare il marchio è stata una società, la Quaranta Srl, in tutto e per tutto partecipata da un’altra società, la Te.Co. srl. E che alla testa della Te.Co. c’è la stessa persona che in quel momento sta curando la trattativa di Glenfield, ormai non più sotto la guida della vecchia proprietà.  

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