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Cronaca

Treviso sud: avviata una raccolta firme per migliorare viabilità e vivibilità

La petizione, già avviata, è promossa dall'associazione Salvaguardia Ambiente Casier onlus. Da settembre gazebo per firmare anche in Restera.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

TREVISO È indirizzata al sindaco di Treviso Giovanni Manildo, al direttore generale dell'Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia la raccolta firme popolare avviata in questi giorni, che continuerà fino ai primi di ottobre 2017, per chiedere a gran voce una mobilità più sostenibile nell'area sud di Treviso, in particolare nei quartieri di Sant'Antonio, Chiesa Votiva e San Lazzaro, fino a Fiera, compresi i territori di Silea e Dosson di Casier.

A promuoverla è l'Associazione Salvaguardia Ambiente Casier onlus, da anni impegnata su temi legati alla viabilità, con particolare riguardo ai progetti del Terraglio Est nel suo tratto nord, della costruenda Cittadella della Salute (con la previsione di 1.000 posti auto in più a raso, concentrati soprattutto nella zona ancora agricola a ridosso della rotatoria sulla tangenziale, in area Parco del Sile) e alla mobilità lenta. A settembre saranno allestiti dei gazebo di raccolta firme anche lungo la Restera del Sile. “Il nostro obiettivo, come cittadini responsabili – spiega Roberto Rasera, presidente della onlus Salvaguardia Ambiente Casier – è quello di sollecitare le amministrazioni comunali e gli enti interessati su temi purtroppo triti e ritriti, ma che finora non hanno ancora trovato risposte chiare ed univoche”. Molte le domande, suddivise in 9 punti, alle quali i cittadini sollecitano una risposta tramite la petizione popolare. 1. Richiesta di riconsiderare il progetto di realizzazione di 1.000 posti auto (sovradimensionati, inesorabili attrattori di traffico) a servizio della Cittadella della Salute, riducendo il loro numero ad un massimo di 500 ed ubicandoli anche in aree idonee già dedicate a tale scopo, ad esempio un park rialzato nell’area di parcheggio compresa tra le vie Ospedale e Marchesan. I fondi, così liberati, potrebbero essere utilizzati per altri progetti di mobilità lenta. 2. Valutare il progetto di aree di scambio con bus navetta gratuiti da e per l’ospedale (ad esempio aree a parcheggio nei pressi del casello autostradale di Treviso Sud e nell'area stadio Tenni di Treviso). 3. Studiare attentamente un piano di mobilità casa/lavoro per i dipendenti Ulss, coinvolgendo i diversi attori interessati, al fine di massimizzare l’utilizzo del mezzo pubblico e prevedendo periodi sperimentali. 4. Ripensare in modo organico la mobilità lenta nella zona dell’ospedale Ca' Foncello, favorendo al massimo i percorsi protetti e dedicati, da e per la struttura, prevedendo in zona ospedale anche un adeguato punto coperto per il parcheggio delle bici. 5. Ripensare, con adeguate risorse, un piano organico di viabilità della zona attraverso la creazione di un senso unico in via Fornaci; interventi nel “collo di bottiglia” rappresentato dal sottopasso di via Venier, da via Venier e dall’innesto della stessa in viale Tasso ed eventualmente all'altezza del ponte sul Sile; riapertura al traffico del tratto di strada di fronte all’attuale parcheggio dipendenti. 6. Riconsiderare completamente la realizzazione del tratto nord del Terraglio Est, intraprendendo ogni azione possibile per l’uso di parte dell’A27 come autostrada aperta o per una rimodulazione tariffaria a favore dei mezzi pesanti tra il casello di Preganziol e quello di Treviso Nord. 7. Potenziare la mobilità lenta di tutto il quartiere di S. Antonino, in particolare con la realizzazione di una pista ciclabile protetta su via S. Antonino, in modo da creare un percorso continuo Casier-S.Antonino-Ospedale-Ponte della Gobba-Centro storico. 8. La previsione in zona Fiera di un altro parcheggio di adeguate dimensioni, qualora trovasse realizzazione il progetto di eliminare i posti auto di Prato della Fiera. 9. Installazione di telecamere all’inizio di via Pasteur (incrocio con Via S. Antonino) al fine di sanzionare i mezzi pesanti che passano lungo la strada, nonostante il divieto.

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