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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Mogliano Veneto

Rapinano un giovane in discoteca, poi sequestrano bus e comitiva

Tre ragazzi hanno finto di soccorrere un giovane in un locale di Jesolo per derubarlo. Poi hanno sequestrato un pullman

MOGLIANO VENETO - Hanno finto di soccorrere un giovane e invece lo hanno rapinato. Poi hanno sequestrato l'autista di un autobus e l'intera cominitva a bordo, i tre aggressori sono stati bloccati dagli agenti di polizia di Jesolo. I fatti sono del 1 maggio scorso quando, verso le 3.40, E.A. 18 anni residente a Mirano ha avvertito un malessere e si è recato all’esterno del locale “Il Muretto” di Jesolo dove stava trascorrendo la serata con altri amici, una comitiva di 50 ragazzi dai 17 ai 23 anni partita da Piove di Sacco con un autobus turistico che era arrivato nella località turistica nella tarda serata del 1° maggio. Probabilmente a causa di un eccesso di alcool, il giovane ha avvertito un malore e si è soffermato nei pressi dell’ingresso per prendere aria. Lo stato del giovane è stato notato da N.E.M., di 20 anni e da S.R. 26 anni, marocchini, entrambi pluripregiudicati e da L.A. 20 anni, italiana legata al primo da ragioni sentimentali, tutti di Mogliano Veneto.

I tre hanno adocchiato il giovane, si sono resi  conto del suo malessere e si sono avvicinati chiedendogli se si sentisse bene, fingendo di volerlo soccorrere. Ottenuta la fiducia del malcapitato, lo hanno invitato ad allontanarsi su un lato poco in vista del locale, lontano dallo sguardo degli addetti alla sicurezza. Qui i giovani hanno cambiato atteggiamento e rivelato subito la proprie intenzioni intimandogli di non gridare, non chiedere altrimenti l’avrebbero riempito di botte e buttato nel fossato poco distante. Il giovane, atterrito e paralizzato, ha lasciato che i rapinatori gli frugassero nelle tasche, dove hanno trovato 30 euro ed un Samsung Galaxy S4 del valore di 500 euro che gli hanno sottratto allontanandosi poi in fretta.

Il giovane in preda allo shock, ha cercato invano di seguirli precorrendo a piedi diverse centinaia di metri fino a giungere nei pressi dell’Aqualandia. Un’ora più tardi è tornato vicino alla discoteca, dove ha incontrato gli amici della compagnia con i quali era giunto e che lo stavano cercando e ha raccontato loro quanto è successo. Ma la brutta avventura del giovane non è finita. Alle 6 del mattino, infatti, l’autista dell’autobus è tornato nei pressi del parcheggio della discoteca per prendere i ragazzi. Un primo gruppo di una ventina di giovani è salito a bordo. Fra questi però si è imbucato anche il terzetto di rapinatori che hanno uno scopo ben preciso: derubare i passeggeri e ritornare a Marghera.

I malviventi, tuttavia, non sono passati inosservati e sono stati riconosciuti come intrusi dall’autista che li ha avvisati del fatto che quello fosse un pullman privato,e che sarebbero pertanto dovuti scendere. I tre balordi non hanno desistito ed hanno alzato la voce, senza mezzi termini hanno minacciato l’autista di riportarli a Marghera altrimenti avrebbero impedito al pullman di partire ed hanno estratto dalle tasche due bottiglie di birra in vetro, vuote. Hanno fatto cenno all’autista di essere pronti ad usarle. A quel punto, alcuni ragazzi sono intervenuti in difesa dell’uomo ed hanno invitato i tre a scendere. Dalle grida si passa subito ai fatti. I rapinatori hanno palesato uno stato di innaturale agitazione e di predisposizione alla violenza, sembravano sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, hanno colpito con pugni e calci i passeggeri più determinati. Uno dei ragazzi è stato colpito da una bottigliata scagliatagli in viso, ed è rimasto accasciato sul sedile, stordito.  Da quel fatto i malviventi sono riusciti ad assoggettarsi il tutto il gruppo che assume un atteggiamento di remissione per evitare conseguenze peggiori. Seguono grida ed insulti.

L’autista temendo il peggio ha finto di acconsentire alle richieste del gruppo e ha chiuso le porte avvisando i rapinatori di essere in partenza per Venezia.  Invece, alla rotatoria dello stadio Picchi, ha svoltato a destra verso il Commissariato della Polizia di Stato di Jesolo. I tre malviventi se ne sono accorti e l'hanno nuovamente minacciato. L’autista ha cercato di indurli alla ragione riuscendo a convincerli a prendere un autobus dall’autostazione ATVO. Quindi li ha fatti scendere nel parcheggio del Mc Donald.

Quando i tre stanno per scendere c’è una reazione di alcuni passeggeri che hanno cercato di trattenerli. I due balordi marocchini a quel punto di dimenano e partono pugni e calci di nuovo contro i ragazzi poi fuggono all’interno del Mc Donald. L’autista ha trattenuto i giovani che volevano inseguirli, ha chiuso  le porte ed è tornato presso Il Muretto a riprendere i rimanenti passeggeri. Giunto nel parcheggio della discoteca, una volta saliti i tutti i 50 giovani alcuni si sono accorti della sparizione di giubbotti e felpe e dei portafogli.

Compreso ciò che era successo prima e che si trattava dell’opera dei tre rapinatori, attuata prima di essere scoperti dall’autista, il gruppo ha deciso di tornare verso il Mc Donald per tentare di rintracciarli. Nel frattempo, l’autista ha contattato il 113. Giunto nel parcheggio del Mc Donald, il gruppo sul pullman ha visto i tre aggressori ed alcuni, i più determinati, sono scesi e si sono diretti verso il terzetto nel tentativo di ottenere la restituzione del maltolto. I rapinatori hanno la peggio, i giovani recuperano parte della refurtiva asportata nell’autobus che era contenuta negli zaini dei due balordi e della ragazza ma i malviventi riescono a fuggire e si allontanano verso l’autostazione ATVO.

Al Mc Donald giunge una Volante della Polizia di Jesolo alla quale i giovani indicano la direzione di fuga dei malviventi. I poliziotti raggiungono l’autostazione e trovano tre giovani corrispondenti alla descrizione. La ragazza cerca di disfarsi di un telefonino, di una tessera bancomat e di un foglio che riporta il codice pin. La mossa non sfugge allo sguardo del capopattuglia della volante, che la immobilizza e recupera la refurtiva; la cui rimanenza viene trovata addosso ai due uomini e nei loro zaini. Sul posto giunge l’autobus con i giovani che riconoscono i loro aggressori. Fra questi c’è anche il giovane rapinato nel parcheggio della discoteca, che indica senza esitazione i tre.

I tre malviventi vengono immobilizzati dai poliziotti che, con l’ausilio di un equipaggio della Polizia Locale di Jesolo , li accompagnano presso il Commissariato. I tre vengono sottoposti a rilievi fotosegnaletici dai quali emergono i loro innumerevoli precedenti. In particolare su S.R. gravano ben tre arresti per altrettante rapine aggravate commesse negli ultimi 5 anni ed una condanna a 2 anni e 2 mesi per lesioni personali gravi. I poliziotti, sentito anche il parere del pubblico ministero di turno ed essendo trascorso lo stato di flagranza, hanno proceduto alla denuncia a piede libero dei tre balordi moglianesi che sono sottoposti ad indagini per i reati di sequestro di persona e rapina aggravata, furto aggravato in concorso e porto di armi ed oggetti atti ad offendere. La loro posizione è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Venezia e potrebbe avere degli sviluppi nei prossimi giorni.

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