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Cronaca

Terrore nella villa di Stefanel: rapina dei banditi armati a Jesolo

L'assalto martedì sera in zona Lio Maggiore. Guido Schiavon, 75 anni, e la moglie sotto il tiro delle armi di alcuni criminali. Poi un malore

JESOLO - Prima rapinano il guardiano della villa adiacente, poi penetrano nella sua abitazione e l'aggrediscono. Sotto il tiro di un fucile. Serata di terrore a Lio Maggiore, nel territorio di Jesolo, martedì. Sono state inanellate due rapine in poche decine di metri da parte di una banda di criminali dal volto travisato. Tanto che alla fine uno dei derubati sviene, inducendo gli intrusi a fare dietrofront allontanadosi il prima possibile. Il copione è sempre lo stesso: minacce, un'arma che induce chi è finito nel mirino a consegnare quanto ha di valore, poi la fuga nell'oscurità.

Tutto inizia poco prima delle 20 all'interno di una tenuta in zona Valle Grassabò, sul litorale. A un certo punto tre criminali aggrediscono il guardiano della villa, i cui proprietari, appartenenti a una nota famiglia imprenditoriale veneti (gruppo Stefanel, ndr.), non erano presenti. Usano le maniere forti, impadronendosi non solo di contanti, ma anche di un fucile che poi farà capolino di nuovo poco più tardi. Sono in tre i criminali, armati di taglierino. Come arrivano se ne vanno pure, in pochi istanti. Ma la scorribanda non si è conclusa qui. Forse sbagliano obiettivo: pensavano di assaltare l'abitazione della famiglia di industriali, invece aggrediscono i coniugi Schiavon. Il proprietario, infatti, è un 75enne ex uomo d'affari del settore alberghiero ora in pensione. A sorprenderli e bloccarli sono due criminali: sempre volto travisato e sempre quel fucile trafugato poco prima. Nessun dubbio che si tratti della stessa banda.

Evidentemente il "palo" era rimasto all'esterno, per controllare il possibile intervento delle forze dell'ordine prima che la rapina fosse perpetrata. Magari a bordo di un'auto pronta per la fuga. Sotto la minaccia dell'arma il 75enne Guido Schiavon ha dovuto consegnare l'orologio di lusso che aveva al polso, mentre la consorte avrebbe dovuto privarsi dei gioielli che indossava. Alla fine il 75enne, vista la tensione, sarebbe stato colto da un malore improvviso. A quel punto i banditi avrebbero fatto dietrofront, preferendo scappare lasciando a terra il fucile utilizzato per l'aggressione.

Sul caso sta indagando la squadra mobile della questura. Solo poche settimane fa al Lido di Venezia una coppia di anziani coniugi venne legata e derubata. Una vicenda che ha fatto innalzare la richiesta di sicurezza dei residenti. Sicuramente anche questo secondo assalto avrà conseguenze simili sulla comunità jesolana.

Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso commenta duramente la rapina avvenuta a Jesolo nelle ville, tra gli altri, di alcuni imprenditori veneti: “Ancora una volta si assiste ad una rapina “violenta”. Massima solidarietà alle famiglie colpite, ma ora dobbiamo dare un segnale forte e una pena esemplare. E’ arrivato il momento di portare l’esercito sulle strade e fare controllo del territorio a tappeto. Che il Governo dia un segnale: non deve venire meno il patto con i cittadini. Le persone sono oppresse dalle tasse, eppure vedono diritti imprescindibili come quello della sicurezza violati senza batter ciglio da parte di Roma! Non bisogna assolutamente far passare il concetto che si possa rapinare le ville con un commando e rimanere impuniti. Sono certo che comunque le forze dell’ordine svolgeranno come sempre al meglio il proprio dovere".

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